Futuro dell’ Europa e il “Manifesto dei Progressisti Europei”

L’incontro  svoltosi ieri al circolo PD di Trastevere con il parlamentare europeo David Sassoli è stata un’importante occasione per discutere dell’Europa e delle sue necessità per superare la crisi sopratutto dopo l’incontro tra i progressisti Europei del 17 Marzo svoltosi per sostenere la canidatura di Hollande alle prossime elezioni presidenziali francesi il 22 aprile (primo turno)e il 6 Maggio(secondo turno)

David Sassoli ha cominciato il suo dicorso non  parlando direttamente d’Europa ma parlando degli Stayi Uniti d’America e chiedendo al pubblico che ascoltava attentamente:” Vi siete mai chiesti, perchè non si sente mai parlare della profonda crisi economica di due stati degli Usa come lo stato di New York e la California, mentre sentiamo ovviamente parlare della crisi di alcuni stati europei come la Grecia , la Spagna o il Portogallo?” Da questa importante domanda  Sassoli ho cominciato a tracciare le diffenze tra gli stati Uniti D’America. La California e lo stato di New York,   possono venir salvate poichè gli Sti Uniti  hanno un governo unico ed una banca unica (Federal Reserve) che può aiutarli nella crisi.In Europa tutto ciò non è possibile polchè non siamo nella stessa situazione degli Usa: manca un governo unico ed una banca unica(che stampi moneta): una banca unica europea con 10 miliardi di Euro avrebbe potuto salvare la Grecia. Il passo avanti che deve fare l’Europa per uscire dalla crisi è sicuramente diventare “Stati Uniti d’Europa”.Si deve ormai capire che  l’economia, in un mondo ormai globalizzato, non può essere più gestita su scala nazionale ma c’è necessità di superare i confini nazionali. Questa Europa con le politiche coservatrici di Merkel e Sarkozy fondate sull’austerità non possono portarci fuori dalla crisi. La Germania deve capire che se aiuta la Grecia, aiuta anche se stessa per via di interessi economici. Sicuramente, come ha detto piu’ volte David Sassoli, è un’Europa che va ridisegnata. Questo discorso ha dato l’opportunità  di tracciare la sostanziale differenza tra esser progressisti europei od esser conservatori europei: esser conservatori europei significa vedere l’Europa come un insieme di stati distinti l’uno dall’altro, mentre esser progressisti significa “concepirci tutti quanti come cittadini europei”. Sassoli non lo ha detto ma probabilmente, con la vittoria dei socialisti in Francia e dei socioaldemocratici in Francia si potrebbe arrivare ad una maggiore coesione, maggior consapevolezza  del fatto che per uscire dalla crisi gli stati debbano collaborare tra loro e non rimanere arroccati su se stessi.

L’Italia, ha aggiunto il parlamentare europeo, deve esser più europea, deve conoscere gli strumenti che l’Europa fornisce per renderci cittadini europei. A questo proposito ha fatto  riferimento all’ articolo 11 del “Trattato di Lisbona”:

“Cittadini dell’Unione, in numero di almeno un milione, che abbiano la cittadinanza di un numero

significativo di Stati membri, possono prendere l’iniziativa d’invitare la Commissione europea,

nell’ambito delle sue attribuzioni, a presentare una proposta appropriata su materie in merito alle

quali tali cittadini ritengono necessario un atto giuridico dell’Unione ai fini dell’attuazione dei

Trattati.”

Sono state poste tante domande a  Sassoli,  e tra queste c’è stata quella di Paolo Acunzo (vice-segretario  nazionale  del Movimento Federalista Europeo) il quale ha chiesto se nel manifesto dei progressisti europei si poteva “osare” un pò di piu’ facendo riferimento agli Stati Uniti d’Europa. Il parlamentare  ha riconosciuto che probailmente da quel punto di vista si poteva fare di più  e che comunque per affrontare quella questione, sicuramente importante,  bisogna essere un pò piu’ numerosi ed inoltre ha affermato di non sapere se eventualmente alcuni stati si riuniranno per discuterne.

 

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