Iniziative

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Il Centro nazionale del Movimento Federalista Europeo ha organizzato il 23 marzo un webinar sul tema di grande attualità del contrasto alla pandemia e della campagna vaccinale, con le relative implicazioni a livello europeo e nazionale, nell’ottica di visione federalista.

Sono intervenuti come relatori:
• Silvio Garattini, Fondatore e Presidente dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri
• Patrizia Toia, Parlamentare europea
• Paola Testori Coggi, Chair, T20 Task Force Global Health and Covid-19 e Special Advisor del National Technological Cluster on Life Sciences ALISEI

Introduzione di Salvatore Aloisio, Movimento Federalista Europeo

Dibattito, con gli interventi programmati di:

– Stefano Castagnoli, Vicepresidente MFE e Primario di Psichiatra
– Massimo Malcovati, Direzione nazionale MFE, già Presidente del Corso di laurea in Medicina, Università di Milano
– Marco Barbetta, MFE di Verona, Direttore sanitario della Pia Opera Ciccarelli

Intervento di David Sassoli, Presidente del Parlamento europeo

Care colleghe e cari colleghi,

in occasione di questa cerimonia, è un giorno speciale per la democrazia europea….Finalmente si parte.

La Conferenza sul futuro dell’Europa sarà un’opportunità unica per tutti i cittadini europei e per la società civile di plasmare il nostro futuro. Abbiamo bisogno di aprire questo cantiere e in questo processo vogliamo mettere al centro i cittadini, la società civile, ma anche i Parlamenti nazionali, le regioni, gli attori locali, le parti sociali, il mondo accademico, i giovani.

Mettendo i cittadini europei al centro di questo processo, consultandoli, coinvolgendoli, nei dibattiti, durante tutta la Conferenza essi avranno la possibilità di affrontare le questioni che sono loro care e noi ci impegniamo ad ascoltare le loro aspettative, le loro preoccupazioni, le loro idee. Ecco perché la Conferenza sarà un evento innovativo, ecco perché può essere un game changer….

L’Europa sta affrontando un momento molto difficile, drammatico, ma la solidarietà che essa incarna e che vuole incarnare non può che essere l’unica risposta a questa crisi. L’Unione sarà al centro della ripresa economica e sociale, così come continuerà ad essere al centro della strategia di vaccinazione. Un approccio unito e solidale rimane l’unico modo per andare avanti; e le aspettative dei nostri cittadini nei confronti dell’Europa sono sempre più forti.

In questo contesto è essenziale a dare all’Europa gli strumenti giusti per rispondere a queste attese, a questa richiesta di solidarietà, per prepararla e preparare la sfida futura. Ecco perché la Conferenza dovrà essere un momento di riflessione per trarre lezioni da questa crisi, ma anche per rafforzare la nostra democrazia. Se l’Europa deve essere in grado di affrontare le questioni globali e adattarsi ad un mondo che cambia, dovrà dotarsi dei mezzi per essere più efficace, più democratica, più flessibile, più resiliente.

E’ urgente rinnovare il nostro patto democratico, rinnovando il legame con la nostra società. Sta emergendo un vero spazio pubblico europeo. La crisi ha rivelato una vera e propria europeizzazione dell’opinione pubblica. La convinzione della nostra unità e la consapevolezza di un destino comune sono ormai condivisi dalla maggioranza dei cittadini e dei decisori europei, e si alimentano a vicenda. Ora dobbiamo gettare le basi per un nuovo contratto sociale europeo, rafforzare l’Europa, affinché non soffra più l’emergenza delle crisi che verranno, ma sia dotata degli strumenti strategici e della capacità per essere più resiliente.

Ascoltare, discutere, cambiare l’Europa insieme. E’ ciò che le nostre tre istituzioni si sono impegnate a fare oggi, lanciando la Conferenza sul futuro dell’Europa il 9 maggio prossimo. Ma soprattutto oggi siamo fermamente impegnati a garantire il seguito concreto delle raccomandazioni e delle conclusioni che la Conferenza produrrà. E’ essenziale che questo esercizio porti ad azioni concrete: cambiamenti legislativi, cambiamenti dei trattati, se questo è desiderato e auspicato. Ci impegniamo a non avere tabù, e a fare in modo che i risultati possano offrire una visione reale del nostro progetto europeo. E’ in gioco la nostra credibilità come rappresentanti delle istituzioni, come rappresentanti dei cittadini. E’ in gioco il nostro futuro e il futuro della nostra democrazia. E ora abbiamo l’opportunità di riscoprire l’anima del progetto europeo e di farla vivere nella contemporaneità.

Invitiamo quindi tutti i cittadini europei a partecipare alla Conferenza, a costruire l’Europa di domani, affinché diventi davvero la loro Europa.

Strasburgo, 10 marzo 2021

 

Oggi il Parlamento europeo ha dato il via libera alla Conferenza sul futuro dell’Europa. Il MFE, insieme all’UEF, accoglie con soddisfazione il raggiungimento di un accordo che finalmente apre l’opportunità di lavorare per una nuova Europa insieme ai cittadini. Per le forze che credono in un’Europa federale, sovrana e democratica è ora il momento dell’impegno e della mobilitazione.

Nel salutare con sollievo l’avvio a lungo atteso della Conferenza sul futuro dell’Europa, il MFE, insieme all’UEF sottolinea l’importanza del momento storico e delle sfide politiche che l’Unione europea sta fronteggiando e ricorda la necessità che la Conferenza sia un momento di confronto per permettere ai cittadini, alla società civile, alle forze del lavoro e dell’impresa, insieme agli esponenti delle istituzioni nazionali ad europee, di confrontarsi e decidere come procedere per adattare le nostre istituzioni in modo da completare la costruzione di un’Europa federale, sovrana e democratica.

Nei momenti storici di grande svolta, le comunità devono essere in grado di adattare le loro istituzioni, se vogliono governare i nuovi processi ed evitare di cadere in un declino irreversibile” dichiara Sandro Gozi, Presidente dell’UEF e parlamentare europeo. “E’ quello che dobbiamo fare oggi nell’Unione europea: rendendo permanente lo strumento del Next Generation EU e creando un bilancio federale, affinché l’UE possa condividere con gli Stati membri la sovranità fiscale; e acquisendo nuove competenze, estendendo la procedura legislativa ordinaria, nel campo della salute, della politica economica, della politica estera e della difesa, per rendere l’Europa leader globale nella difesa dei valori fondamentali e dello stato di diritto, modello di una transizione ecologica socialmente sostenibile e attore globale per un nuovo multilateralismo”.

Per questo la Conferenza deve poter discutere senza tabù non solo quali politiche europee devono essere rafforzate, ma anche quali riforme dei Trattati sono necessarie per dotare l’UE degli strumenti necessari per agire con efficacia e incisività”, prosegue Domenec Ruiz Devesa, Vicepresidente dell’UEF e parlamentare europeo.

A questo proposito sarà fondamentale anche la riforma del sistema elettorale europeo, per uniformarlo, creare circoscrizioni pan-europee con le liste transnazionali, avviando la nascita di un vero spazio politico e di dibattito pubblico europeo”, conclude Sandro Gozi. “Ora è il momento del confronto e dell’azione, anche per superare i limiti della governance della Conferenza, che il Consiglio ha voluto indebolire con il principio del consenso che rende difficile raggiungere conclusioni efficaci. Serve un fronte comune di tutte le forze che credono in un’Europa sovrana e democratica, nel Parlamento europeo, nei Parlamenti e tra i governi nazionali, nella società civile. Si apre un processo che noi crediamo debba portare a costruire l’Europa federale di cui abbiamo bisogno. E Il tempo per farlo è ora: ora o mai più. Non sprechiamo questa opportunità”.

Il Centro nazionale del Movimento Federalista Europeo ha organizzato un dibattito sul tema della questione dei migranti che sono bloccati in condizioni disumane ai confini dell’UE, sulle implicazioni in termini di valori e principi promossi dall’integrazione europea e su strumenti e competenze ancora prettamente intergovernativi in questo settore.

L’MFE ha organizzato un incontro con europarlamentari che hanno visitato il campo al confine tra Croazia e Bosnia.

Introduzione: Sandro Gozi, Presidente dell’UEF e parlamentare europeo
Testimonianze e interventi di:
– Brando Benifei, parlamentare europeo
– Pierfrancesco Majorino, parlamentare europeo
– Alessandra Moretti, parlamentare europea

Coordina: Giorgio Anselmi, Presidente del Movimento Federalista Europeo

Il governo che nasce sotto la guida di Mario Draghi, il terzo nel corso di questa legislatura, dimostra la possibilità che dalla peggiore crisi dal secondo dopoguerra nascano un sistema e una politica in grado di costruire un futuro migliore per il Paese e per il mondoQuesto governo è il frutto della svolta politica dell’Unione europea con il Next Generation EU e dell’impossibilità per l’Italia democratica di rinunciare alla scelta europea; ma è anche la condizione per costruire un’Europa più unita e più forte, in cui gli Stati membri “cedono sovranità nazionale nelle aree definite dalla loro debolezza per acquistare sovranità condivisa”, indispensabile per affrontare le sfide epocali che ci sovrastano.

* * *

Il Governo guidato da Mario Draghi che ha appena ricevuto un’amplissima fiducia dalle due Camere, è il frutto di un percorso in base al quale la crisi provocata dall’emergenza pandemica, insieme alla capacità europea di dare una risposta unitaria forte e solidale, ha portato ad un’assunzione di responsabilità da parte delle forze politiche italiane, chiamate, nelle parole del Presidente del Consiglio, a “rispondere alle necessità del Paese….. perché prima di ogni nostra appartenenza, viene il dovere della cittadinanza”.

Con questo passaggio l’Italia conferma di essere un laboratorio della politica europea, in grado di incubare le tendenze e l’evoluzione della politica “nella vecchia Europa”. Basta ricordare i fatti. Nel momento della maggiore virulenza delle forze sovraniste, mentre l’Unione europea era dilaniata e paralizzata da tensioni interne, il Parlamento italiano eletto nel marzo del 2018 ha espresso, primo tra i Paesi fondatori, un governo ferocemente anti-europeo, sovranista e orgogliosamente populista, la cui forza distruttiva è stata contenuta solo grazie alla fermezza del Presidente Mattarella; poi, dopo le elezioni europee e l’esito del voto nel Parlamento europeo, si sono riaperti i giochi anche in Italia ed è nato un governo che ha scelto con nettezza l’ancoraggio e l’impegno europei, contribuendo positivamente alla svolta dell’Unione, che sarebbe stata impossibile con un’Italia nazional-populista; infine, di fronte alla ineludibile necessità di riforme profonde del nostro sistema Paese e di costruire l’Italia e l’Europa per le prossime generazioni, questo stesso Parlamento ha avuto la forza di esprimere un governo di unità nazionale che segna il ritorno della convergenza delle forze politiche attorno ad un quadro politico democratico condiviso, irreversibilmente ancorato all’appartenenza all’Unione europea e al suo sviluppo. Si tratta di un passaggio assolutamente indispensabile per l’evoluzione in senso positivo dell’Italia e dell’Europa, che le forze politiche devono ora saper confermare e consolidare.

Il programma presentato alle Camere dal Presidente Draghi è pienamente incentrato sulla consapevolezza del valore della sfida cui è stato chiamato per garantire le nostre prospettive future e, insieme, quelle dell’Unione europea. Per questo Draghi ha sottolineato con forza che, mentre si devono affrontare la risposta alla crisi sanitaria, sociale ed economica e si deve procedere all’elaborazione e attuazione del Recovery Plan – anche per dimostrare che la solidarietà europea funziona, e produce convergenza vera, rafforzando l’area euro e il Mercato europeo –, si deve, insieme, giocare in Europa il ruolo storico che compete alla tradizione dell’Italia quale Paese fondatore. “Senza l’Italia non c’è l’Europa” ha sottolineato Mario Draghi; così come “fuori dall’Europa c’è meno Italia” e “non c’è sovranità nella solitudine”. Al tempo stesso è indispensabile che l’Europa possa agire in modo efficace, e per farlo deve essere solida e unita. Come ricordava Draghi da Presidente della BCE, “l’Euro è irreversibile, ma non indistruttibile”. Per questo, sostenere oggi il governo “significa condividere l’irreversibilità della scelta dell’euro” e insieme “condividere la prospettiva di un’Unione Europea sempre più integrata che approderà a un bilancio pubblico comune capace di sostenere i Paesi nei periodi di recessione”.

Draghi sottolinea che è giunto il momento che gli Stati membri “cedano sovranità nazionale nelle aree definite dalla loro debolezza per acquistare sovranità condivisa”. La creazione di un bilancio federale con una capacità fiscale autonoma europea dovrà necessariamente essere il primo passo, sia per creare lo strumento indispensabile per far convergere e stabilizzare l’area euro, sia per rendere possibile la costruzione di quel “vero governo comune” che deve essere l’obiettivo del processo che si va ad aprire in Europa con la Conferenza sul futuro dell’Europa. Spetta ora alle forze politiche che sostengono il governo rendersi conto della posta in gioco ed essere all’altezza degli impegni che hanno assunto rispondendo positivamente all’appello del Presidente Mattarella.

La sezione “Altiero Spinelli” di Roma del Movimento Federalista Europeo ha organizzato un Dibattito online (webinar), dal titolo “Il cielo sopra l’Europa”, nell’ambito dell’Assemblea aperta degli iscritti MFE Roma – 15 dicembre 2020
Il dibattito è stato introdotto dal parlamentare europeo Brando Benifei (presidente del Gruppo Spinelli)
Tema dell’incontro: Analisi dei risultati della riunione del Consiglio europeo del 10-11 dicembre 2020.

Registrazione video integrale dell’incontro:

Intervento introduttivo di Brando Benifei:

Brando Benifei è membro del Parlamento europeo. Ha aderito al gruppo S&D. E’ capo delegazione del Partito Democratico al Parlamento europeo. Alla sua seconda legislatura, si occupa di Mercato interno e digitale, di Affari costituzionali e di Occupazione e affari sociali. Nella precedente ha seguito il Rapporto sull’aumento del prefinanziamento dell’Iniziativa per l’occupazione giovanile ed è stato relatore del Rapporto sull’integrazione dei rifugiati nel mercato del lavoro europeo. Nel 2018 sul tema dell’occupazione e affari sociali è stato eletto Miglior deputato dell’anno. E’ Presidente del Gruppo Spinelli al Parlamento europeo dal 2020 e Vice Presidente del Movimento Europeo Internazionale. E’ inoltre eletto nel Comitato Federale del Movimento Federalista Europeo

Il dibattito è stato trasmesso su Zoom (ID 884 3263 6910) e successivamente condiviso su facebook nell’evento dedicato e sui canali del MFE Roma.

La sezione “Altiero Spinelli” di Roma del Movimento Federalista Europeo (MFE) ha organizzato un nuovo dibattito online (webinar) per discutere il tema della difesa europea, tra vincoli economici e strutturali, ricerca di una comune politica estera e collocazione strategica globale. Dal 2016 ad oggi si evidenziano le grandi potenzialità di sviluppo per la costruzione di una capacità autonoma europea. Le recenti elezioni presidenziali USA ci hanno consentito di aggiornare l’analisi degli scenari futuri del rapporto tra UE e USA, storicamente rilevanti la sicurezza e difesa europea, con una particolare attenzione al ruolo della NATO. Ne abbiamo parlato con Giampiero Gramaglia, giornalista e consigliere dell’Istituto Affari Internazionali, esperto di politica UE e USA, e con due relatori esperti più specificamente di difesa europea, Domenico Moro, membro del Consiglio direttivo del Centro Studi sul Federalismo, e Federico Castiglioni, PhD e ricercatore presso Zanasi&Partners in Security and Defence. L’incontro è stato moderato da Alcide Scarabino, responsabile dell’Ufficio del Dibattito del MFE di Roma.

I video degli interventi introduttivi e delle repliche al dibattito dei realtori:

Giampiero Gramaglia

Domenico Moro

Federico Castiglioni

La diretta integrale dell’incontro:

Giampiero Gramaglia è giornalista, collaboratore tra gli altri de “Il Fatto Quotidiano”. Consigliere dell’Istituto Affari Internazionali (IAI). Già corrispondente da Bruxelles, Washington e Parigi per l’ANSA, ne è stato il direttore (2006-2009). Ha inoltre diretto a Bruxelles l’Agence Europe (2010-2011) e il portale d’informazione europea, EurActiv.it (2012-2015). Nel 2015 è stato vice direttore dell’agenzia di stampa LaPresse. Ha diretto AffarInternazionali.it, il webzine dell’Istituto Affari Internazionali. Autore di libri sulla politica americana, dirige corsi di giornalismo, tra gli altri, alla Ifg di Urbino, ed alla Sapienza. E’ infine presidente di Infocivica e segretario generale dell’EPC.

Federico Castiglioni (PhD) è ricercatore presso la società di consulenza Zanasi&Partners in materia di Security and Defence. Collabora con diverse riviste specializzate nel settore. E’ stato MEP Policy Advisor sulla difesa al Parlamento europeo. Coordina la commissione Affari e Cooperazione dell’Unione Europea del Consiglio Nazionale dei Giovani. E’ stato inoltre membro della direzione nazionale della Gioventù Federalista Europea.

Domenico Moro è membro del consiglio direttivo del Centro Studi sul Federalismo. Pubblicista ed esperto di questioni relative alla difesa europea. E’ membro del comitato federale dell’Union of European Federalists (UEF) e della direzione nazionale del Movimento Federalista Europeo. Già dirigente del Gruppo Fiat e amministratore delegato di società di gestione di servizi pubblici locali, è stato inoltre direttore l’Istituto di Studi Federalisti «Altiero Spinelli». Autore del volume “Verso la Difesa europea” (il Mulino, 2018)

I partecipanti sono potuti intervenire nel dibattito in video e audio attraverso la piattaforma Zoom. Il dibattito è stato successivamente reso visibile sui canali facebook della sezione di Roma.

Di seguito riportiamo i Comunicati stampa dell’UEF e del MFE e GFE:

PRESS RELEASE
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A NEW START FOR EUROPE

Brussels, Thursday 16th July 2020

UEF President Sandro Gozi delivered to the President of the European Parliament David Sassoli the almost 1200 signatures #iMillexEuropaFederale.

Today the President of the UEF, Sandro Gozi, MEP of Renew Europe, handed over to President David Sassoli the almost 1200 signatures collected by the Italian section of the UEF, the Movimento Federalista Europeo, together with the Gioventù Federalista Europea, on the Appeal A New Start for Europe addressed to the European Parliament. The initiative involved in Italy, between the beginning of June and the beginning of July, exponents at all levels of the political world, academics, representatives of the world of business and labour.

“The Appeal and its signatories are calling for a federal Europe: they are asking the European Parliament to maintain its ambitious position on the new multi-annual budget and the Next Generation EU Fund, they are calling for new own resources in the new Multiannual Financial Framework to develop the creation of a fiscal autonomy of the EU and they are calling for a federal reform of the European Union” explained Sandro Gozi in handing over to President Sassoli the dossier of the Appeal with the list of signatories.  “We have an historic opportunity and responsibility. We must look to the future and to the well-being of European citizens and the next generations by launching a major new plan for economic, digital and ecological recovery and transition, managed by the EU, charging the giants of digital, finance and polluters. The Federalists and the European Parliament are engaged together in this battle”.

END

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Comunicato stampa

Appello del MFE e della GFE al Parlamento europeo
UNA RIPARTENZA PER L’EUROPA
Consegnate dal Presidente dell’UEF, Sandro Gozi,
al Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli le quasi 1200 firme

Oggi il Presidente dell’UEF, Sandro Gozi, membro del Parlamento europeo, ha consegnato al Presidente David Sassoli le quasi 1200 adesioni raccolte dalla sezione italiana dell’UEF, il Movimento federalista europeo, insieme alla Gioventù Federalista Europea, sull’Appello Una ripartenza per l’Europa indirizzato al Parlamento europeo.

L’iniziativa ha coinvolto in Italia, tra l’inizio di giugno e i primi di luglio, esponenti a tutti i livelli del mondo politico, accademici, rappresentanti del mondo del lavoro, del Terzo settore, della cultura, anche semplici cittadini. MFE e GFE lo hanno promosso anche come un contributo che i federalisti offrono al Parlamento europeo per far sentire la vicinanza sui temi europei da parte di chi opera sul territorio

“L’Appello e i suoi firmatari chiedono un’Europa federale: chiedono al Parlamento europeo di mantenere la sua posizione ambiziosa in merito al nuovo bilancio pluriennale e il Fondo straordinario Next Generation EU, chiedono nuove risorse proprie nel nuovo Quadro Finanziario Pluriennale per sviluppare la creazione di un’autonomia fiscale dell’UE e sollecitano una riforma federale dell’Unione europea” ha spiegato Sandro Gozi nel consegnare al Presidente Sassoli il dossier dell’Appello con l’elenco dei firmatari.

Da parte sua David Sassoli, nel ringraziare per l’iniziativa, ha voluto sottolineare come questo punto della creazione di vere risorse proprie autonome europee sia centrale per il Parlamento europeo, e ha raccomandato di mantenere alta la mobilitazione su questa richiesta.

L’Appello e l’elenco dei firmatari sono stati inviati anche al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, per sollecitare su questi temi anche l’impegno del governo italiano.

Pavia, 15 luglio 2020
Dossier consegnato al Presidente Sassoli con le  firme raccolte: PDF
Lettera inviata al Presidente Conte: PDF
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Il Movimento Federalista Europeo è stato fondato a Milano nel 1943 da Altiero Spinelli insieme ad un gruppo di antifascisti che aveva individuato nella battaglia per la creazione della Federazione europea, cioè degli Stati Uniti d’Europa, lo scopo prioritario della lotta politica per affermare stabilmente nel Vecchio continente la pace, la libertà, la democrazia e la giustizia sociale.
Il MFE non è né un partito né un semplice gruppo di pressione. La sua lotta segue la linea tracciata dal Manifesto di Ventotene (1941). Il MFE vuole unire e non dividere le forze favorevoli all’unità europea e, per garantirsi l’autonomia culturale, politica, finanziaria ed organizzativa, basa la sua esistenza sull’autofinanziamento e sul lavoro volontario dei militanti. Sul piano della lotta politica, il MFE rifiuta la violenza come metodo di lotta politica. Battendosi per la creazione di un nuovo assetto di potere in Europa e non per conquistare dei poteri esistenti, esso non partecipa alle elezioni, né rappresenta interessi corporativi o stabilisce discriminanti ideologiche.
Il MFE rivendica un ruolo costituente del popolo federale europeo e “conduce la sua lotta per la federazione europea, o per il suo primo nucleo aperto a tutti gli Stati che non abbiano partecipato alla sua costituzione, nel quadro dell’Unione Europea dei Federalisti (UEF), di cui costituisce la sezione italiana, e la sua lotta per gli altri obiettivi intermedi e per il suo obiettivo finale nel quadro del Movimento Federalista Mondiale (WFM), di cui costituisce la sezione italiana.” (Art. 2 dello Statuto)
Attualmente il MFE conta più di 90 sezioni distribuite su tutto il territorio nazionale.

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