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Piccoli Padri di Gianfranco Martini e Roberto Di Giovan Paolo

“Una conversazione sulla nascita dell’Unione Europea e del suo futuro”

Il libro di Gianfranco Martini e Roberto di Giovan Paolo ripercorre le tappe di formazione dell’Unione Europea attraverso le esperienze professionali e di vita di Gianfranco Martini, Segretario Generale dell’AICCRE e Sindaco di Lendinara.

Un percorso di vita che si incontra con gli ideali federalisti di cui Gianfranco Martini è stato uno dei massimi esponenti dimostrandolo in molte situazioni alle quali ha preso parte nella sua storia personale e politica.

La forma è un dialogo tra Roberto Di Giovan Paolo e Gianfranco Martini e il risultato è un libro che andrebbe consigliato nelle scuole, tocca il pubblico e il privato l’esaltazione dei valori umani e di quelli fondatori dell’ Unione Europea. Lettura affascinante che al contempo fa emergere la figura di un uomo che ha creduto e combattuto per i suoi ideali rappresentando anche per il Movimento Federalista uno dei suoi massimi sostenitori e ideatori.

Ines Caloisi

Militante MFE e co-curatrice del libro

 

Piccoli Padri di Gianfranco Martini e Roberto Di Giovan Paolo

“Una conversazione sulla nascita dell’Unione Europea e del suo futuro”

A cura di Ines Caloisi e Piero Fabretti

Ed . Jacobelli Luglio 2010

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Continua la raccolta di firme per l’appello“We the European People…” – CHIEDIAMO LA FEDERAZIONE EUROPEA

Firma l’appello:

  • Per governare l’economia europea
  • Per avere una politica estera e di sicurezza europea
  • Per uno sviluppo equo e sostenibile
  • Per contribuire alla pace e alla giustizia nel mondo


Testo dell’appello:

DALL’UNIONE MONETARIA
ALL’UNIONE FEDERALE EUROPEA

PER SALVARE L’EURO
BISOGNA CREARE SUBITO UN GOVERNO ECONOMICO EUROPEO

PER SALVARE L’EUROPA
BISOGNA AVVIARE SUBITO LA CREAZIONE DELLA FEDERAZIONE EUROPEA
TRA I PAESI CHE HANNO MATURATO LA VOLONTA’ DI FARLO

La drammatica crisi della Grecia ha messo in evidenza tutte le contraddizioni di un’Unione monetaria che non è stata accompagnata dalla nascita dello Stato federale europeo. Avendo una moneta unica con sedici politiche economiche nazionali, gli europei non riescono più a mantenere un adeguato livello di sviluppo, e il rischio è che la crisi finanziaria, in mancanza della ripresa economica, apra le porte alla recessione e alla crisi sociale. Oggi la sopravvivenza stessa della moneta europea è a rischio, a causa degli attacchi della speculazione internazionale; e con l’euro è in pericolo anche l’Unione europea.

Per salvare l’euro è necessario l’immediato rafforzamento della solidarietà tra i membri dell’eurogruppo, per arrivare ad un governo europeo dell’economia e della finanza pubblica e per unificare la rappresentanza europea in seno al FMI. L’esperienza dei paesi che hanno adottato l’euro o hanno aderito agli accordi di Schengen mostra che, in presenza di una forte volontà politica da parte di alcuni governi, si riesce a procedere sulla via dell’unità europea anche a partire da un gruppo di paesi.

La crisi dimostra inoltre che serve un deciso incremento del bilancio europeo, e che quindi occorre sviluppare i poteri impositivi dell’Unione – ad esempio tramite l’istituzione di una carbon tax – e utilizzare l’emissione di Union bonds per finanziare la riconversione anche in senso ecologico dell’economia europea lungo le linee prospettate dalla rivoluzione scientifica e tecnologica.

Non basta però agire sotto la spinta della sola necessità immediata per risollevare le sorti dell’Europa: è venuto il momento anche di recuperare il progetto europeo dei Padri fondatori, perché solo la creazione della Federazione europea – attraverso una procedura democratica costituente alla quale siano associati i cittadini – permetterà agli europei di riprendere in mano il loro destino ed indicare al mondo la via della pace e del progresso. I paesi dell’Eurozona che hanno maturato le condizioni politiche per farlo devono trasferire a livello europeo la sovranità nel campo della politica economica e di quella estera e militare, creando un potere federale dotato di strumenti e di risorse che gli permettano di agire con efficacia.

La responsabilità di avviare un’iniziativa in questo senso spetta innanzitutto a Francia e Germania, ancora oggi al centro del processo europeo. L’Italia può e deve contribuire alla nascita di questa iniziativa indicando per prima la necessità di creare una sovranità europea e adoperandosi affinché, anche attraverso il sistema della cooperazione strutturata prevista dal Trattato di Lisbona, si crei un’avanguardia nel campo della sicurezza. L’obiettivo è far sì che  maturino le condizioni per una Seconda Dichiarazione Schuman, con cui la Francia accetti di condividere il proprio seggio nel Consiglio di sicurezza dell’ONU e di creare una difesa unica europea, rendendo così evidente e credibile la propria volontà europea e stimolando un’analoga risposta da parte della Germania.

In gioco vi è il futuro degli europei: oggi più che mai l’alternativa è tra unirsi o perire, ed è per questo che, citando Altiero Spinelli, “la strada deve essere percorsa, e lo sarà”.

Per firmare l’appello:

/http://www.wetheeuropeanpeople.eu

Per firmare a Roma o partecipare alla raccolta di firme:

Piazza della Libertà, 13 00192 Roma –

Tel/Fax 06.36001705

Email: mfe@mferoma.eu

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Presentazione del libro-intervista ‘PICCOLI PADRI’ – ED. IACOBELLI

“Se parlare di Europa è oggi finalmente possibile, il merito è certo dei ‘Grandi Padri’ dell’Europa, da Adenauer a De Gasperi, Schumann, Spaak, Spinelli. Ma l’Europa è anche di chi l’ha costruita dal basso, federalisticamente e solidalmente: dei ‘Piccoli Padri’ come Gianfranco Martini. Una biografia-racconto che riscontra la corrispondenza tra i suoi ideali e la sua storia, personale e professionale. Attraverso gli articoli che ricostruiscono la sua vita, politica e sociale, ripercorriamo passo dopo passo, la storia dell’Unione europea e della sua, ancor oggi, difficile integrazione. il libro-intervista non è un trattato sulla formazione dell’Unione europea, ma ripercorre diversi momenti della vita di Gianfranco Martini offrendoci spunti di riflessione e momenti di commozione. L’Europa è solo il telone di fondo e in prima fila c’è il vissuto di un uomo che si è mantenuto sempre fedele a se stesso e alle sue idee, nonostante le difficoltà, con in primo piano l’amore per la vita.”

“Piccoli padri – una conversazione sulla nascita dell’Unione Europea e il suo futuro” (edito da Iacobelli, ) è dunque il racconto dagli albori dell’Ue, delle sue glorie, delle sue sconfitte, delle sue sorti nel futuro attraverso la storia di un “piccolo padre”, Gianfranco Martini intervistato da Roberto Di Giovan Paolo.

Il libro, a cura di Ines Caloisi,  e Piero Fabretti, è stato presentato il 28 novembre scorso alla libreria Bibli di Roma.

Sono intervenuti, insieme agli autori e ai curatori:

Antonella Valmorbida, Segretaria generale Alda (Association of Local Democracy Agencies);

Paola Gaiotti De Biase, scrittrice; Vannino Chiti, Vicepresidente del Senato;

Gabriele Panizzi, Vicepesidente dell’Istituto Spinelli.

Ha coordinato i lavori Maria Teresa Di Bella, Presidente Mfe Roma.

 

“La lettura di queste esperienze – ha dichiarato Gianfranco Martini, componente della direzione Nazionale dell’AICCRE, già Segretario Generale – è particolarmente consigliabile nell’attuale momento storico nel quale l’interesse per il dibattito sui problemi dell’unificazione politica e federale dell’Europa sembra essersi attenuato, sia nell’opinione pubblica italiana che europea”. “Piccoli padri – ha chiosato Martini – sottolinea le motivazioni sempre più attuali di una concreta partecipazione dei cittadini al processo di unificazione federalista europea”.

Locandina dell’iniziativa

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INIZIATIVE A CONFRONTO PER STIMOLARE L’USCITA DALLA CRISI EUROPEA

MOVIMENTO FEDERALISTA EUROPEO

Centri Regionali di Abruzzo, Campania, Emilia-Romagna, Lazio e Puglia

Roma, 7 dicembre 2010

In vista del congresso nazionale del MFE – Movimento Federalista Europeo previsto dal 11 al 13 marzo 2011 a Gorizia, i centri regionali sopra menzionati, insieme a tanti altri esponenti della società civile, dell’associazionismo europeista, delle forze politiche, imprenditoriali e sindacali, in definitiva del mondo della politica in senso ampio, hanno pensato di proporre un momento di incontro dal titolo:

 

CONFRONTO TRA MFE – MONDO DELLA POLITICA:

QUALI INIZIATIVE COMUNI PER LA FEDERAZIONE EUROPEA ?

Sabato 29 e Domenica 30 Gennaio 2011

Grand Hotel Adriatico, Montesilvano (PESCARA)

 

L’intento di questo appuntamento è di mettere a confronto, in modo aperto, dinamico e paritario, diversi soggetti che in questi anni si sono ritrovati uniti in alcune battaglie politiche per i diritti, la democrazia e l’attiva partecipazione dei cittadini in Europa.

 

Il format dell’incontro prevede la presentazione di una prima iniziativa concreta da realizzare insieme nei prossimi due anni. A seguito di tale presentazione si aprirà un dibattito che coinvolga il maggior numero possibile di partecipanti, per misurare il grado di consenso, commentare i contenuti e studiare le modalità di attuazione pratiche e possibili azioni congiunte per il successo dell’iniziativa.

Le varie proposte, e il dibattito che ne conseguirà, sarà sintetizzato da un documento finale, il quale verrà sottoposto all’attenzione del Congresso nazionale MFE di Gorizia.

 

Crediamo che questa innovativa formula possa incentivare la “contaminazione” delle diverse realtà che si trovano da anni dalla parte della costruzione di un’Europa democratica, sociale, pacifista e federale. Abbiamo già ricevuto numerose adesioni da vari militanti federalisti, parlamentari e rappresentanti della società civile. Sarà nostra cura far circolare dopo le feste di natale un programma dettagliato con i nomi dei relatori e le relative proposte che saranno dibattuti a Pescara.

Inoltre l’organizzazione, per incentivare la più ampia e attiva partecipazione, può assicurare l’ospitalità in pensione completa a prezzi modici presso la sede dell’incontro contattando direttamente Damiana Guarascio, Presidente del MFE Abruzzo.

 

Vista l’azione politica svolta per la costruzione di un’altra Europa, reputiamo di particolare importanza un’ampia partecipazione all’appuntamento di Pescara, il confronto e l’approfondimento. A tal fine invitiamo chiunque sia interessato, soprattutto se in rappresentanza di una forza politica o di un movimento o di una associazione, a farci pervenire  proposte di iniziative concrete per poterle condividere prima dell’incontro attraverso la diffusione del programma e di ulteriore materiale che, chi voglia partecipare, ritenga opportuno far circolare tra la cinquantina di partecipanti già confermati e i successivi aderenti.

 

Rimango a disposizione per gli opportuni approfondimenti con chiunque, di qualsiasi appartenenza e rappresentanza politica o dell’associazionismo, voglia partecipare.

 

Paolo Acunzo

Vice Segretario nazionale

Movimento Federalista Europeo

mfe@mferoma.eu

Per informazioni sulla sistemazione presso il G.H. Adriatico:

Damiana Guarascio, Pres. MFE Abruzzo

damianaguarascio#tiscali.it


 

 

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Alternative Europee: Migrazione e Libertà di Stampa

European Alternatives e MFE Roma

 


Martedì 21 dicembre alle ore 18.30

presso la sede del MFE, in Piazza della Libertà 13, Roma.

L’evento fa parte del progetto Salon Europa, una serie di eventi organizzati dai gruppi locali di European Alternatives su tematiche d’interesse transnazionale, che si svolgono, spesso contemporaneamente, in 9 Paesi europei.

L’evento è libero e gratuito.
Per informazioni:
http://www.euroalter.com/IT/contatti/

http://mferoma.wordpress.com/mfe/

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Clicca qui per ascoltare l’intervista a Sandro Gozi sull’iniziativa riguardante la creazione del Gruppo Spinelli al Parlamento Europeo

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Il 9 luglio 1980 Altiero Spinelli riunì al Ristorante “Crocodile” di Strasburgo otto eurodeputati che avevano accolto il suo appello: la Comunità deve riformarsi o perire, la responsabilità della crisi è dei governi, solo l’Europarlamento può elaborare un progetto per rendere la Comunità democratica ed efficace. La Comunità attraversava una crisi gravissima, i governi litigavano sulle spoglie di un bilancio largamente dedicato alle spese agricole e non vi erano politiche per garantire dimensione europea a ricerca, ambiente, innovazione e coesione territoriale. Nasceva trent’anni fa il “Club del Coccodrillo”, che ha influenzato l’integrazione europea dal progetto dell’Europarlamento del 1984. Esso ha ispirato le riforme che hanno permesso fra l’altro l’introduzione della cittadinanza europea, il potere di codecisione fra Parlamento e Consiglio, la politica della società europea e la ripartizione delle competenze fra Unione e Stati membri secondo il principio di sussidiarietà. Con preveggenza l’Europarlamento aveva proposto di creare i poteri necessari per realizzare una politica economica europea a cui avrebbero dovute essere sottomesse le azioni degli Stati membri. Con saggezza, Spinelli aveva deciso di non porre né la questione della trasformazione della Comunità in una Federazione né di battezzare “costituzione” il progetto del Parlamento.

Con lungimiranza, Spinelli sapeva che la sopravvivenza del “suo” progetto era legata alla volontà dell’Europarlamento di considerarsi una “assemblea costituente” ad referendum e non un ufficio studi ed alla volontà di una maggioranza di governi di andare avanti anche se qualche paese membro avesse deciso di starne fuori. L’Unione è oggi in crisi ed ancora una volta la responsabilità è dei governi incapaci di proporre soluzioni europee a problemi europei. Durante questa legislatura europea, l’Unione deve dotarsi di politiche e strumenti di bilancio per intervenire laddove i governi sono incapaci di farlo, prigionieri di scelte non imposte dall’Unione ma dallo stato disastroso dei conti pubblici nazionali. Per decidere su queste politiche e sulle risorse finanziarie per realizzarle occorre un compromesso fra Esecutivo europeo, Europarlamento, parlamenti e governi nazionali ed il “luogo” migliore sarebbe una Convenzione simile a quelle che hanno elaborato la Carta dei Diritti e la Costituzione europea. Per andare “oltre Lisbona” – come ha proposto recentemente Joschka Fischer – occorre un’assemblea dotata di un mandato popolare ed il “luogo” migliore sarà il Parlamento Europeo eletto nel 2014. Occorre tessere fin d’ora le fila di un accordo politico per raggiungere l’uno dopo l’altro questi obiettivi.

Pier Virgilio Dastoli

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Firma subito l’appello

della TAVOLA DELLA PACE, della Piattaforma delle Ong per il Medio Oriente – Associazione delle Ong Italiane e del Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani!

Appello per la PACE!

Prima la strage e il sequestro delle navi della pace. Dopo le condanne. E poi? Ci sono due modi per uscire da questa tragica vicenda. Il primo è quello più ovvio. Che, spenti i riflettori mediatici, tutto continui come prima, con più violenza, odio e tensioni in circolazione non solo nel Medio Oriente. Nel silenzio e nell’inazione generale. In attesa che un altro scontro sanguinoso, più cruento di quelli che continuano tutti i giorni in Terra Santa, desti la nostra attenzione. Fino ad ora è sempre stato così, anche dopo le peggiori tragedie. Il secondo è quello più difficile. Che questo shock convinca i responsabili della politica nazionale e internazionale a dire basta, a mettere fine al blocco di Gaza e all’occupazione e a costringere israeliani e palestinesi a chiudere subito questo conflitto nel rispetto del diritto e della legalità internazionale. E’ tempo di cambiare l’approccio. La situazione è intollerabile e, come abbiamo visto, estremamente pericolosa. Non intervenire seriamente oggi è da irresponsabili perchè siamo e saremo sempre di più coinvolti. Per evitare la catastrofe, è necessario che tutte le donne e gli uomini consapevoli, attivi nella società civile come nelle istituzioni, uniscano i propri sforzi agendo con determinazione, continuità e lungimiranza. Ci sono molte cose che si possono e si debbono fare qui e la: alleviare le sofferenze, difendere i diritti umani, promuovere il dialogo, sostenere le forze di pace, esigere che la Rai metta a confronto le idee e le proposte, premere sui parlamenti e sui governi. L’anno scorso siamo andati a Gerusalemme per vedere la situazione, ascoltare i due popoli e riflettere sulle nostre responsabilità. Pochi giorni fa abbiamo nuovamente marciato da Perugia ad Assisi per rinnovare il nostro impegno per la pace e la giustizia.

Oggi invitiamo tutti a dire:
Io ci sto! E voglio fare la mia parte.

Invia la tua adesione a:

segreteria@perlapace.it

fax 075/5739337

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COMUNICATO STAMPA

Il Movimento Federalista Europeo condanna l’azione militare di Israele e chiede una nuova iniziativa di pace europea per il Medio Oriente

L’intervento militare israeliano in acque internazionali contro le navi che portavano aiuti umanitari alla popolazione di Gaza, ingiustificato nei fini e sproporzionato nei mezzi usati, ha inasprito le tensioni che percorrono il Medio Oriente, allontanando da Israele l’unico alleato islamico – la Turchia –, e aggravato i pericoli che incombono sulla pace mondiale.

E’ tempo di ripensare il processo di pace alle sue radici. L’occupazione militare dei territori palestinesi che perdura dal 1967, il blocco dellastriscia di Gaza, che è di fatto una “prigione a cielo aperto” per più di un milione di persone, il rifiuto di riconoscere il diritto dei palestinesi ad un proprio Stato, la continua diffusione di nuovi insediamenti di coloni nei territori occupati non solo impediscono una soluzione politica della questione palestinese, ma condannano Israele ad una persistente insicurezza e a un crescente isolamento internazionale; più in generale, fanno il gioco dei movimenti fondamentalisti e contribuiscono all’instabilità di tutto il Medio Oriente.

L’unica soluzione ragionevole e possibile, nell’interesse di Israele, dei palestinesi e della pace nella regione e nel mondo, in grado di portare alla sconfitta di tutte le minacce estremiste, è quella della coesistenza di due Stati, reciprocamente riconosciuti e legittimati, con l’attribuzione a Gerusalemme dello status di “città aperta”, sotto garanzia dell’ONU. Una soluzione che tuttavia può essere considerata durevole solo nella prospettiva di lungo periodo di un’unificazione federale di tutti gli Stati del Medio Oriente, l’unica strada che può portare a una pace stabile e permanente per tutti i popoli di quell’area. Non si tratta affatto di una prospettiva utopica e illusoria, come il cinismo travestito da realismo vorrebbe farcredere, ma dell’unica realistica strada per garantire la pace e ancora di più quella delle generazioni future.

pace

Nello stesso tempo occorre accelerare i negoziati per l’adesione della Turchia all’Unione europea, per evitare che sia attratta nell’orbita dell’estremismo islamico. La Turchia è un paese che da quasi un secolo ha compiuto la scelta della laicità dello Stato, introducendo per la prima volta in un paese di fede islamica il principio della separazione tra religione e politica. Inoltre, essa occupa una posizione di avanguardia nel mondo islamico per quanto riguarda l’affermazione – che per il momento resta incompleta – dei principi dello Stato di diritto e della democrazia rappresentativa. Come l’integrazione dell’Europa centro-orientale è stata la risposta al crollo dei regimi comunisti, così l’integrazione di un grande paese musulmano nell’Unione europea rappresenta la risposta a coloro che non solo nel mondo islamico, ma anche in Occidente, puntano sullo scontro delle civiltà.

E’ tempo di una nuova iniziativa europea di pace per il Medio Oriente, che si ispiri a una grande visione strategica. Ma anche in questo caso, come in quello della crisi finanziaria ed economica mondiale in corso, un’azione efficace esige una svolta nell’assetto istituzionale dell’Unione. E’ necessario che i paesi disposti a trasferire a livello sovranazionale, dopo la moneta, anche la politica estera e la difesa procedano celermente verso la fondazione della Federazione europea. E’ tempo di decidere e di agire, perché ogni giorno che passa la crisi può diventare incontrollabile e, di fronte a questa eventualità, l’Europa non si deve trovare impotente e divisa.

Movimento Federalista Europeo
www.mfe.it

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COMUNICATO STAMPA

A Roma il 4 e il 5 giugno

la prima convenzione dei cittadini europei

su beni pubblici e diritti collettivi


Roma, 25 maggio 2010- Democrazia europea; ruolo dell’Unione europea per la pace nel mondo; interculturalità e inclusione; diritti collettivi: questi i temi che saranno dibattuti venerdì  4 e sabato 5 giugno nelle sale dell’Università degli studi Roma Tre. Organizzata dal Movimento Federalista Europeo (MFE, sezione italiana dell’UEF: Unione Europea dei Federalisti) e numerose altre organizzazioni europee ed internazionali sul modello del Forum Permanente della Società Civile, la convenzione rappresenta il primo esperimento nel suo genere. Il numero di adesioni , quasi 500 in pochi giorni, conferma il forte interesse dei singoli cittadini e del mondo dell’associazionismo ai temi che saranno affrontati.

Convenzione dei cittadini europei

Tra gli interventi in programma si segnalano quello del Presidente del Movimento Federalista Europeo del Lazio, Pier Virgilio Dastoli, del Presidente del Comitato economico e sociale europeo Mario Sepi, del Grante della privacy Franco Pizzetti, del presidente del Centro Europa Ricerche Giorgio Ruffolo, del Presidente dell’associazione giornalisti europei Nuccio Fava, dell’Ambasciatore del Belgio in Italia Jan de Bock, dei presidenti dell’ intergruppo per la costituzione federale europea al Parlamento italiano, On. Sandro Gozi e Sen. Roberto di Giovan Paolo.

“L’iniziativa” dichiara Pier Virgilio Dastoli “mira a coinvolgere la cittadinanza in un progetto di ampio respiro. Le voci saranno tante, l’esigenza una sola: chiedere di applicare fino in fondo, aggiornare e soprattutto completare le disposizioni previste dal Trattato di Lisbona.”

“L’ingranaggio europeo” conclude Dastoli “si è chiaramente inceppato. La crisi greca dimostra in maniera inequivocabile come sia impossibile un’unione monetaria senza un’unione economica e che l’una e l’altra non siano possibili senza unione politica.”

“La città di Roma è stata teatro di importanti svolte nella storia europea” dichiara il Vice Segretario nazionale del MFE Paolo Acunzo,“basti pensare alla firma dei trattati firmati nella nostra città il 25 marzo del 1957, che hanno dato il via alla Comunità economica europea e alla Comunità europea dell’energia atomica ed alla firma della Costituzione europea nel 2004 . Ecco perché è importante che società civile e mondo politico italiano ed europeo si confrontino nella nostra città al fine di chiedere all’Europa di agire concretamente per la tutela di quei beni comuni e quei diritti collettivi che solo un’Unione europea dotata di un governo federale potrà garantire”.

Per ulteriori informazioni:
www.diritticollettivi.eu
Relazioni Esterne e Ufficio Stampa :
press@diritticollettivi.eu
diritticollettivi@gmail.com

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