Trattato di Lisbona

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COMUNICATO DEL MOVIMENTO FEDERALISTA EUROPEO

Sabato 14 gennaio 2012 alla Sala Capranica a Roma le forze politiche, sindacali e della società civile  si sono trovate a discutere insieme nel corso della “Convenzione sul ruolo dell’Italia per rilanciare l’obiettivo della Federazione europea” organizzata dal Movimento Federalista Europeo e dalla Gioventù Federalista Europea. Il tema della Convenzione, rilanciato con forza dal messaggio inviato dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al Presidente del MFE Lucio Levi, è stato quello della prospettiva della Federazione Europea come via d’uscita dalla crisi economica, finanziaria e sociale che attanaglia l’Italia. Sono giunti anche messaggi dal Ministro Passera, Presidente del Consiglio della regione Lazio Abbruzzese, il Presidente della Provincia di Roma Zingaretti, il Presidente della Provincia di Ferrara Zappaterra, il Sindaco di Milano Pisapia.

Ha introdotto e presieduto l’evento il Presidente del MFE Lucio Levi.

Tanti interventi hanno voluto ribadire la necessità di realizzare il sogno europeo, quello degli Stati Uniti d’Europa e l’urgenza di avviare il processo di creazione di un Governo economico europeo, che sia democratico e capace di affrontare in modo efficace la crisi del debito sovrano: gli europarlamentari Rinaldi (IDV), Gualtieri (PD), l’On Pistelli e molti rappresentanti degli altri partiti. I Presidenti dell’Intergruppo federalista alla Camera e al Senato, l’On. Sandro Gozi e il Senatore  Roberto Di Giovan Paolo hanno per esempio ribadito il loro sostegno alla visione politica del Movimento Federalista Europeo, alla Campagna per la Federazione europea e al progetto dell’ICE –iniziativa dei cittadini europei- su un piano di sviluppo economico europeo.

Molto significativa è stata l’adesione alla Convenzione da parte delle organizzazioni giovanili dei principali partiti italiani e delle organizzazioni federaliste europee: sono intervenuti Brando Benifei (Vice Presidente di Ecosy e Direzione nazionale dei GD), Rudi Russo e Ermanno Martignetti (Giovani dell’Italia dei Valori), Marco Furfaro (Responsabile politiche giovanili i SEL) e Thomas Tonucci (Giovani di FLI), Pauline Gessant, Presidente JEF, Federico Butti, Presidente GFE, François Xavier Hen, Vice Presidente JEF Francia, Daniel Matteo, International Officer JEF Germania. Questo ha testimoniato come il sogno europeo e la voglia di trasferire il dibattito politico a livello europeo sia vivo anche e soprattutto nei giovani.

Sono intervenuti anche Pier Virgilio Dastoli, Presidente CIME, Andrea Mone, Responsabile per l’Europa della CISL, Luca Cefisi, Responsabile politiche europee PSI, Mario Staderini, Radicali Italiani, Michele Picciano, Presidente AICCRE, Raimondo Cagiano, CIFE, Marco De Andreis, Senior policy fellow di European Council on Foreign Relations, Mario Di Napoli, Presidente AMI, Lorenzo Marsili, European Alternatives, Roberto Musacchio, Altramente, Franco Russo, Osservatorio Europa, Nicoletta Teodosi, CILAP Eapn Italia, Tomasso Dalla Vecchia, ALDA (Strasburgo), Paola Villa, in rappresentanza delle ACLI, Elettra Deiana SEL.

Il Segretario MFE, Franco Spoltore ha concluso i lavori della Convenzione dopodiché la Gioventù Federalista Europea ha voluto portare anche in piazza il suo messaggio con un volantinaggio e un flash mob d’effetto davanti a Montecitorio: al grido “Federazione europea subito” la piazzetta di Montecitorio si è colorata di palloncini e bandiere del MFE.

In un momento di gravissima crisi che porta i cittadini italiani ad essere sempre più sfiduciati nei confronti dell’Unione Europea e delle sue istituzioni, la GFE ha voluto lanciare un messaggio positivo e di speranza per il futuro: quello di intraprendere il cammino degli Stati Uniti d’Europa per ridare dignità alla democrazia e un futuro credibile ai cittadini italiani e ai cittadini europei.

Rassegna stampa su: www.mfe.it

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Sabato 14 gennaio 2012 h 10.00

Sala Capranica – Piazza Capranica – Roma

(scairca il Programma)

Il tempo confermerà se il risultato del vertice svoltosi a Bruxelles l’8-9 dicembre scorsi ha  sancito effettivamente una svolta nella storia dell’Unione. Ma l’autoesclusione della Gran  Bretagna dall’accordo con cui la Germania e la Francia hanno voluto segnare l’avvio del rafforzamento dell’Unione monetaria indica che si è consumata una rottura di enorme peso  politico, e che si apre una nuova fase del processo europeo.

In questa ottica assume una particolare importanza il ruolo che il governo e le forze politiche  italiani giocheranno nelle prossime settimane e mesi, a partire dagli incontri tra i Capi di Stato e di governo di Francia, Germania e Italia, su due fronti cruciali: quello per promuovere l’alternativa  federale al metodo intergovernativo del governo dell’Europa, e per affermare il principio della legittimazione democratica delle decisioni europee; quello per superare la mancanza di un piano  di sviluppo sostenibile nelle proposte di trattato per un’unione fiscale che non è ancora definita.

In questa ottica il Movimento federalista europeo ha proposto ai rappresentanti delle principali forze politiche, sindacali, imprenditoriali e della società civile italiane una Convenzione  per la federazione europea, in questo momento così cruciale per l’avvenire dell’Italia e dell’Europa. Questo per riaffermare ed evidenziare l’impegno comune di tutte queste componenti nella battaglia per realizzare la federazione europea, un obiettivo reso ormai ineludibile dal  precipitare della crisi del debito sovrano nell’eurozona e dalle nuove sfide di rilancio dell’Europa di fronte alle quali ci troviamo.

La Convenzione si propone come un’occasione per presentare e discutere proposte, per  analizzare i rischi che tuttora incombono sul nostro futuro, nonché i possibili mezzi europei –  economici, finanziari e politici – per affrontarli e risolverli.

PROGRAMMA
Ore 10.00 Inizio dei lavori – Presiede Lucio Levi, Presidente nazionale MFE

Sono previsti interventi programmati di esponenti e rappresentanti di IDV, PD, PDL, Radicali, Partito Repubblicano; di sindacati ed organizzazioni europeiste e federaliste europee, come il Movimento europeo, la JEF-Europa, la GFE, l’AICCRE, il CIFE; della società civile, come ACLI, AMI, CAD, CILAP, European Alternatives, Farefuturo, Osservatorio Europa, Altramente. Altri interventi e contributi  da parte di partiti ed organizzazioni sono in fase di conferma.

Ore 13.00 Conclusioni di Franco Spoltore, Segretario nazionale MFE

N. B. : Per motivi logistici e di sicurezza, si prega di comunicare in anticipo la partecipazione  all’incontro alla segreteria organizzativa, via mail all’indirizzomfe@mfe.it, oppure telefonicamente  allo 0382 530045, specificando il nominativo e l’organizzazione

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Comunicato stampa del Movimento federalista europeo

Prendendo spunto dalle varie scadenze europee che l’Italia e la classe politica italiana dovranno affrontare nelle prossime settimane, il Movimento federalista europeo (MFE) e la Gioventù federalista europea (GFE) organizzano una “Convenzione sul ruolo dell’Italia per rilanciare l’obiettivo della Federazione europea”, sabato mattina 14 Gennaio a Roma presso il Teatro Capranica.

Il MFE  invita alla conferenza stampa indetta per venerdì 13 gennaio dalle ore 11,30 alle 12.30 presso la Sala stampa della Camera dei Deputati, in Via della Missione 4. Durante la conferenza alla quale parteciperanno Lucio Levi, Presidente del MFE, l’On. Sandro Gozi, Presidente intergruppo parlamentare per la federazione europea e membro del Gruppo Spinelli, Paolo Acunzo, Vicesegretario del MFE e Tommaso Visone, Direzione nazionale GFE, verranno illustrate le ragioni ed i dettagli dell’iniziativa.

Durante la conferenza stampa verrà anche presentata la mobilitazione promossa dal MFE che si terrà a Roma in occasione del vertice Monti – Merkel – Sarkozy il prossimo 20 gennaio.

A cura dell’Ufficio stampa del Movimento Federalista Europeo
(+39)339.1400236, (+39) 347.0359693, ufficiostampa@mfe.it

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MFE

 

  Venerdì 25 novembre, ore 16,30

TAVOLA ROTONDA

Federazione Europea, European New Deal e Iniziativa dei Cittadini Europei”

CIFE, Salita de Crescenzi, 26 (Zona Pantheon) Roma

Per la prima volta il trattato di Lisbona ha introdotto uno strumento di democrazia partecipativa che consentirà ad un milione di cittadini di almeno sette paesi dell’Unione europea di chiedere alla Commissione europea la presentazione di un atto legislativo ai fini dell’applicazione dei Trattati. Tale strumento diventerà operativo il 1 Aprile 2012 allorché un Comitato promotore potrà chiedere alla Commissione di registrare un’iniziativa di cittadini europei.

D’altra parte, siamo ormai coscienti dei rischi che corrono sia l’Italia che l’Europa di fronte alla crisi economica e finanziaria ed alle sfide poste dall’emergere di nuove potenze economiche e dalle rivoluzioni in atto nel mondo arabo. Ci sembra evidente che occorre più Europa capace di far fronte alla crisi economica e di agire con maggiore efficacia sul piano internazionale. E’ ormai chiaro che i governi nazionali non sono in grado di far fronte da soli alla crisi economica e di proporre misure incisive per la crescita ed uno sviluppo economico sostenibile. Occorrerebbe dunque una mobilitazione popolare facilitato dalle forze più consapevoli del mondo politico, imprenditoriale, del lavoro e della società civile per rilanciare il progetto europeo e per proporre un piano di sviluppo e di crescita a livello europeo utilizzando il nuovo strumento democratico dell’iniziativa dei cittadini.

Per queste ragioni, il MFE – Movimento Federalista Europeo ha deciso di promuovere per prima in Italia un incontro nazionale con le suddette forze al fine di esaminare la possibilità di un’iniziativa congiunta per proporre alle Istituzioni comunitarie il varo di un piano europeo di sviluppo sostenibile. La riunione dovrebbe permettere non solo di verificare le possibili adesioni a tale iniziativa, ma anche di valutare altre eventuali proposte di iniziative dei cittadini che riflettano le preferenze delle organizzazioni invitate e che potrebbero essere l’oggetto di un’azione condivisa da parte dei partecipanti.

Programma

Presiede:

Lucio LEVI, Presidente nazionale MFE;

Introduce:

Paolo PONZANO, Presidente MFE – Roma;

Interventi programmati:

Beppe ALLEGRI (BIN); Sergio BELLUCCI (Comitato scientifico SEL); Roberto CECCARELLI (Generazione Obama); Roberto DI GIOVAN PAOLO (Senatore PD); Monica DI SISTO (Fair); Federico EICHBERG (Direttore Relazioni internazionali FareFuturo); Alfonso IOZZO (Bureau UEF); Maurizio LANDINI (Segretario FIOM)*; Lorenzo MARSILI (European Alternatives); Stefano MILIA (Segretario CIME); Roberto MUSACCHIO (Osservatorio europeo); Alessandro POLITI (European Common Goods); Pietro SOLDINI (Responsabile Immigrazione CGIL); Nicoletta TEODOSI (CILAP); Nicola ZINGARETTI (Presidente Provincia di Roma)*.

* in attesa di conferma.

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Cari amici,

alle ore 18 di mercoledi 9 novembre presso la nostra sed, Piazza della Libertà 13 (IV piano) in Roma, viene convocata la riunione aperte del direttivo del MFE Roma con il seguente odg:

– Introduzione

– Strategia da tenere di fronte alla crisi e in vista del FC UEF;

– Aggiornamenti sull’organizzazione della tavola rotonda del 25 nov;

– Varie ed eventuali.

Inoltre si ricorda che durante la riunione sarà possibile rinnovare l’iscrizione annuale in scadenza al MFE/GFE Roma.

Infine, in basso potete trovare il link all’invito all’importante conferenza organizzata dal CIME sul futuro dell’Europa di giovedi 10 novembre alle ore 17.

A presto

Paolo Acunzo Seg. MFE-Roma

Il futuro dell’Europa – conferenza CIME

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FIRMA L’APPELLO!

Campagna per la Federazione Europea

NOI, POPOLO EUROPEO”

CHIEDIAMO LA FEDERAZIONE EUROPEA

Per governare l’economia europea

Per una politica estera e di sicurezza europea

Per uno sviluppo equo e sostenibile

Per la pace e la giustizia nel mondo

APPELLO AL PARLAMENTO EUROPEO, ALLA COMMISSIONE EUROPEA,

AL CONSIGLIO EUROPEO DEI CAPI DI STATO E DI GOVERNO E AI PARTITI

(da fare sottoscrivere a cittadini, poteri locali, sindacati e movimenti della società civile)

 

Il progetto di un’Europa libera e unita,che cominciò a circolare nel 1941 con il Manifesto di Ventotene,non ha ancora raggiunto la sua meta.

I cittadini europei hanno un Parlamento, una Corte di Giustizia e una moneta unica, ma non ancora uno Stato e un governo federali, perché i governi nazionali non vogliono cedere all’Europa le loro sovranità nel campo dell’economia e della sicurezza.

Condannano così gli Europei al declino politico, all’arretramento sociale, alla perdita di competitività, privano le giovani generazioni di un futuro, alimentano la crisi della democrazia e la sfiducia dei cittadini nelle istituzioni.

Noi, popolo europeo, vediamo nell’unità politica dell’Europa la risposta più alta alla crisi politica della società contemporanea.

Rivendichiamo

la Federazione europea

  • con un governo federale dotato di poteri limitati ma reali nel campo dell’economia, della finanza pubblica, della politica estera e di sicurezza, e responsabile di fronte a un Parlamento europeo che eserciti pienamente il potere legislativo insieme alla Camera degli Stati,

  • a partire dai paesi disponibili a rafforzare l’unità – l’Eurogruppo – e in particolare da quegli Stati che storicamente hanno promosso l’unificazione europea – la Francia, la Germania e l’Italia -, perché vogliamo:

– creare un governo democratico dell’economia europea e salvare l’euro attraverso il risanamento delle finanze pubbliche e lo stimolo alla crescita;

– attuare un Piano europeo di sviluppo economico ecologicamente e socialmente sostenibile, basato su investimenti in infrastrutture, la riconversione in senso ecologico dell’economia, incrementando l’uso di energie rinnovabili, l’attività di ricerca ed innovazione, l’erogazione di beni pubblici europei e finanziato da un aumento significativo del bilancio europeo con l’emissione di euro-obbligazioni e con imposte europee (come quella sulle emissioni di CO2 equella sulle transazioni finanziarie) a parziale sostituzione di imposte nazionali, realizzando una più equilibrata distribuzione del carico fiscale tra i diversi livelli di governo (locale, regionale, nazionale ed europeo);

– difendere il modello sociale europeo, tutelare i soggetti più deboli, stabilire standard sociali e di lavoro minimi a livello europeo, garantire a tutte le persone i diritti politici, civili e sociali stabiliti dalla “Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea”;

– dar vita a un’unica politica estera, di sicurezza e di difesa, che consenta all’Europa di parlare con una sola voce nel mondo, per promuovere la pace, il disarmo, la giustizia internazionale, e dei diritti umani, a partire dall’area mediterranea, africana e mediorientale.

Chiediamo

la convocazione di una Assemblea-Convenzione costituente

  • composta dai rappresentanti eletti dai cittadini a livello nazionale ed europeo, nonché dei governi e della Commissione europea, con il mandato di  elaborare superando i veti nazionali una Costituzione federale, che dovrà essere ratificata con un referendum, da tenersi nei paesi che avranno partecipato alla redazione della Costituzione, in modo da fondare sulla volontà popolare l’unità politica degli europei.

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Alcuni possibili punti di programma per un nuovo governo

 

La questione italiana è centrale nell’attuale quadro politico dell’Unione europea, in quanto il nostro paese – membro fondatore che ha storicamente promosso il processo di integrazione – può risultare essenziale per il compimento del processo di unificazione federale dell’Europa, a partire dall’esigenza di dotarsi di un comune governo dell’economia sentita tra i paesi membri dell’Eurogruppo, qualora esso riassuma il ruolo di impulso e la competenza necessaria di cui ha dato prova nelle fasi fondative delle Comunità e dell’Unione. Attualmente, però, si constata facilmente la totale inadeguatezza del quadro politico e della attuale compagine di governo nazionale in tale prospettiva, con la conseguenza di rendere il nostro paese inaffidabile nei confronti dei partner e oggettivamente controproducente per il processo di integrazione europea.

Dunque qualsiasi futuro governo, che abbia a cuore il futuro del nostro paese e che possa essere definito europeista non solo a parole, dovrebbe impegnarsi attivamente nella promozione dei valori, della cultura, delle necessarie riforme, delle battaglie indispensabili al conseguimento dell’obiettivo dell’Italia europea, ovvero al ripristino della credibilità, delle competenze, dell’efficienza e dell’impegno richiesti al nostro paese non solo per esser parte attiva dell’Unione e del mercato unico europeo, ma anche per condurre a termine il processo di integrazione federale dell’Europa come prioritario obiettivo della politica nazionale.

A tal fine alcuni possibili punti di programma di un prossimo governo potrebbero essere:

 

Risanamento finanziario e coesione sociale

– Riduzione della spesa pubblica, attraverso forti razionalizzazioni negli apparati amministrativi centrali e periferici e dello stato (eliminando sprechi ed inefficienze); riduzione del numero delle regioni, delle province e dei comuni ; drastico taglio dei costi della politica (dimezzamento del numero dei parlamentari, riduzione del numero dei consiglieri regionali, forte riduzione dei costi degli eletti, in linea con la media europea; nuova legge elettorale);

– Indicazione di obiettivi e misure precise per giungere nel Bilancio statale ad un avanzo primario (tra le quali, riduzione dell’area di evasione fiscale) ed impegno a portare il debito pubblico sotto il 100% del PIL nell’arco di cinque anni come premessa all’inserimento nella Costituzione di limiti all’indebitamento dello Stato e negli Statuti regionali e comunali dell’obbligo, a regime, del Bilancio in pareggio;

– Coesione sociale e attenuazione degli effetti devastanti della disoccupazione: promozione di un servizio civile europeo per i giovani; definizione in sede europea degli standard sociali minimi al fine di evitare politiche di dumping sociale; reddito minimo garantito; cittadinanza di residenza degli immigrati, secondo normative da definire in sede europea.

Federalismo fiscale e Legalità

– Completamento della riforma del Titolo V della Costituzione, con l’istituzione di un Senato delle regioni e, a livello regionale, di una Camera regionale delle autonomie locali, in modo che ciascun livello di governo sia responsabile di fronte ai propri cittadini dell’approvazione della legge di bilancio e della politica di perequazione di competenza;

– Assegnazione ai diversi livelli di governo della capacità fiscale impositiva in funzione dei beni pubblici da erogare;

– Lotta all’evasione fiscale ed all’economia sommersa, con l’obiettivo di giungere entro 5 anni ad una percentuale di evasione fiscale pari alla media di quella europea (circa il 13% del PIL) con un significativo recupero dei proventi fiscali da reddito di lavoro autonomo e d’impresa;

– Lotta alla criminalità organizzata ed alla collusione tra politica e affari, grazie anche alla responsabilizzazione degli amministratori locali a fronte di una finanza locale autonoma e tendenzialmente autosufficiente.

Politica europea

– Azione volta a far prevalere l’interesse europeo nella costituzione del “governo economico” attraverso il ricorso al metodo federale, anziché a quello intergovernativo;

– Potenziamento del bilancio europeo, con l’introduzione di un’imposta europea ed il ricorso agli “UnionBonds”, legati all’avvio di un Piano europeo di sviluppo ecologicamente e socialmente sostenibile;

– Promozione del suddetto Piano europeo di sviluppo sostenibile, basato sulla costruzione di infrastrutture europee, su investimenti in formazione, ricerca e innovazione soprattutto nel settore delle nuove tecnologie (green economy);

– Completa attuazione delle disposizioni del Trattato di Lisbona, anche con il ricorso allo strumento delle cooperazioni rafforzate, per quanto riguarda l’attuazione di una politica industriale europea nei settori dell’industria avanzata e della ricerca, al fine di sostenere la produttività e la crescita;

– Iniziativa per realizzare cooperazioni strutturate nel campo della difesa e della politica di sicurezza, volte a creare una “difesa europea” ed un sistema di sicurezza europeo in tema di lotta al terrorismo ed alla criminalità organizzata, nella certezza che una politica europea di questi campi è più efficiente e meno costosa, grazie alle economie di scala, e nel contempo consente di ottenere forti risparmi nei corrispondenti capitoli dei bilanci nazionali;

– Iniziativa di cooperazione strutturata nel settore dell’energia, basata sulla creazione di una rete energetica comune, un mercato europeo dell’energia con “campioni” europei, e volta a sviluppare un piano energetico europeo a partire da un forte impulso per la ricerca e lo sviluppo delle energie rinnovabili, anziché perseguire le velleità di un’impossibile politica energetica nazionale, inevitabilmente subalterna ai paesi fornitori di gas e petrolio;

– Iniziativa volta a definire una politica europea nel settore dell’immigrazione, con la definizione di norme europee in tema di gestione dei flussi, accoglienza e avviamento al lavoro, diritti politici e sociali, cittadinanza europea sulla base della residenza dopo un certo numero di anni;

– Lancio dell’obiettivo della federazione europea, anche tra un’avanguardia di stati, attraverso un metodo costituente democratico implicante deliberazioni e ratifiche fondate sul principio della doppia maggioranza dei cittadini e degli stati; le elezioni europee del 2014 dovranno essere il tempo e il luogo del rilancio del processo costituzionale europeo.

 

A cura di

Commissione nazionale di studio “Per un’Italia europea”

MFE – Movimento Federalista Europeoi

 

i Per informazioni contattare il Coordinatore nazionale della Commissione, Paolo Acunzo c/o MFE – Roma, Piazza della Libertà, 13 00192 Roma. www.mferoma.eu Tel/Fax 0636001705 Email: mfe@mferoma.eu

 

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Oggi mercoledì 25 maggio a Roma

alle ore 17.00 presso la CGIL nazionale 

Corso d’italia, 25 sala Di Vittorio

European Alternatives, Movimento Federalista Europeo, ARCI, CGIL, Da Sud, Osservatorio Europa, CIME, FLARE, Assopace, Uisp

organizzano un incontro per discutere su:

UNA RINNOVATA POLITICA EUROPEA A FAVORE DELLA TRANSIZIONE DEMOCRATICA IN MAGHREB / MASHREK

Firma l’appello:

APPELLO PER UNA RINNOVATA POLITICA EUROPEA A FAVORE DELLA TRANSIZIONE DEMOCRATICA IN MAGHREB E DEI DIRTTI DEI MIGRANTI

Appello al Parlamento europeo, alla Commissione europea e al Consiglio europeo

L’Europa è di fronte ad un’occasione unica di sanare le storiche ferite che la dividono dai paesi del Maghreb, sostenendo la transizione democratica in atto. Ma assente come entità politica, in questi giorni cruciali l’Unione europea si mostra agli occhi del mondo divisa tra la diplomazia delle bombe di Sarkozy, la paranoia xenofoba del governo italiano e l’indifferenza tedesca.

Lampedusa rappresenta, prima ancora di una tragedia, l’incapacità delle classi politiche nazionali di intercettare la volontà di cambiamento dei paesi del Maghreb e di mettere in piedi una ridefinizione dei rapporti nord-sud che vada oltre la fallimentare e cinica logica dell’emergenza continua, sbandierata per meri fini elettorali.

Le politiche nazionali nei confronti del fenomeno migratorio si sono rivelate finora inadeguate dal punto di vista della sua gestione (ingressi, accoglienza, inserimento, ecc.), da quello della tutela dei diritti individuali, civili e sociali, cosi come inadeguate sono le politiche di cooperazione e l’aiuto allo sviluppo.

Come la recente querelle tra Francia e Italia sulla questione dei migranti tunisini dimostra, la mancanza di una vera politica europea sulla migrazione ha determinato, insieme ad evidenti ingiustizie e a lesioni gravi del diritto internazionale, una situazione confusa, incerta e contraddittoria incapace di garantire la tutela dei diritti umani, civili, politici, sociali ed economici dei migranti e dei richiedenti asilo.

Consapevoli che l’accoglienza di chi fugge dalla povertà e dalle guerre è necessaria ma non sufficiente sosteniamo la richiesta che emerge da tutti i movimenti sociali dei paesi africani per il diritto a restare e a partire. Soltanto lo sviluppo democratico, sociale ed economico può rendere il Maghreb un’area libera ed indipendente, dove le giovani generazioni possono costruire il loro futuro.

Siamo convinti che solo il rilancio del progetto di unità politica europea possa finalmente esprimere una politica estera e di sicurezza al servizio della pace, della democrazia, della giustizia e della solidarietà a livello internazionale; dichiariamo prioritaria la definizione di una nuova strategia europea di vicinato per i paesi del Maghreb e di co-sviluppo equo e compatibile con i delicati equilibri ambientali  per l’intera regione del Mediterraneo a partire dai seguenti punti:

1. Esercizio di pressioni politiche e diplomatiche dell’Unione europea per garantire il pieno rispetto delle domande e aspirazioni democratiche dei popoli del Maghreb.

2. Varo di una direttiva europea che preveda un permesso di soggiorno per la ricerca di lavoro secondo criteri da stabilire in cooperazione con i Paesi del Maghreb, con il fine di creare un canale semplice, legale e unitario per i cittadini nordafricani interessati a lavorare o studiare all’interno dell’Unione europea, nel rispetto del diritto alla mobilità e nella piena consapevolezza del contributo dei migranti alla sostenibilità dei sistemi sociali europei.

3. Obbligo al rispetto assoluto del principio del non respingimento e sviluppo di standard minimi vincolanti per tutti i paesi europei sul trattamento dei richiedenti asilo e dei migranti irregolari, atti a garantire il pieno rispetto della dignità di ogni essere umano.

4. Ratifica europea della Convenzione dell’ONU sui diritti dei lavoratori migranti e delle loro famiglie, approvata dall’Assemblea delle Nazioni unite il 18/12/1990 ed entrata in vigore nel 2003 ma non ancora ratificata da alcun paese dell’Ue.

5. Sostituzione del regolamento di Dublino con una vera politica europea di accoglienza dei richiedenti asilo, come auspicato dalle istituzioni europee nel Programma di Stoccolma.

6. Superamento del legame tra cittadinanza e nazionalità – che esclude milioni di immigrati dai diritti politici, sociali e civili – al fine di fondare la cittadinanza europea sulla residenza.

7. Rilancio di una politica europea di aiuto allo sviluppo che razionalizzi l’impiego delle risorse nazionali mettendo in piedi un piano per il nord Africa finalizzato allo sviluppo agricolo, alla gestione comune di acqua ed energie alternative e all’integrazione economica e politica dell’area, dando un impulso unitario a progetti a rilancio dell’economia dei paesi del Maghreb e a sostegno della transizione democratica in atto.

8. Creazione di uno strumento diretto di finanziamento per giovani maghrebini per incentivare l’avvio di nuove iniziative economiche o cooperative sul territorio.

9. Infine, la convocazione di una Convenzione Euromediterranea, aperta alla società civile, con il mandato di stendere una bozza di accordo che avvii un processo di allargamento dell’area di libera circolazione ai Paesi del mediterraneo con il consenso di tutte le parti.

PER FIRMARE CLICCA QUI:

EUROPEAN ALTERNATIVES APPELLO MAGHREB

Primi firmatari

European Alternatives (Transnazionale)

Movimento Federalista Europeo (Italia)

Egyptian Democratic Academy (Egitto)

Migrant Rights Network (Gran Bretagna)

Flare (Transnazionale)

CGIL (Italia)

Arci (Italia)

Osservatorio Europa (Italia)

Tavola della Pace (Italia)
Associazione per la Pace (Italia)

Consiglio Italiano del Movimento Europeo (Italia)
Un ponte per… (Italia)

UEF Franche-Comté (Francia)
Coordinamento Donne contro il Razzismo della Casa Internazionale delle Donne di Roma (Italia)

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DI FRONTE ALLA CRISI ECONOMICA E FINANZIARIA E ALLA RIVOLUZIONE IN ATTO NEL MONDO ARABO,
NON BASTA CELEBRARE L’EUROPA.
E’ ORA DI RILANCIARE IL PROGETTO POLITICO EUROPEO

Il progetto di un’Europa libera e unita, che cominciò a circolare nel 1941 con il Manifesto di Ventotene, non ha ancora raggiunto la sua meta.
I cittadini europei hanno un Parlamento, una Corte di Giustizia e una moneta unica, ma non ancora uno Stato e un governo federali, perché i governi nazionali non vogliono cedere all’Europa le loro sovranità nel campo dell’economia e della sicurezza.
Condannano così gli europei al declino politico, all’arretramento sociale, alla perdita di competitività, privano le giovani generazioni di un futuro, alimentano la crisi della democrazia e la sfiducia dei cittadini nelle istituzioni.
Il Movimento Federalista europeo e la Gioventù federalista europea vedono nell’unità politica dell’Europa la risposta più alta alla crisi politica della società contemporanea. Per questo promuove una Campagna per la Federazione europea e chiede la convocazione, a partire dai paesi favorevoli, di una Assemblea-Convenzione costituente per superare gli attuali limiti dell’Unione. Lo slogan della campagna è:

“NOI, POPOLO EUROPEO”
CHIEDIAMO LA FEDERAZIONE EUROPEA
Per governare l’economia europea
Per una politica estera e di sicurezza europea
Per uno sviluppo equo e sostenibile
Per la pace e la giustizia nel mondo

La mobilitazione dell’opinione pubblica sarà il fattore decisivo per contrastare la crisi in cui versa l’Europa e preparare il terreno per l’iniziativa costituente. Il Trattato di Lisbona (art. 11) prevede lo strumento dell’Iniziativa dei cittadini europei (ICE) per raccogliere un milione di firme in almeno sette paesi dell’Unione al fine di spingere la Commissione europea a promuovere un’iniziativa legislativa. Il Movimento Federalista europeo e la Gioventù federalista europea si rivolgono pertanto ai parlamentari europei e nazionali, nonché alle forze politiche, alle organizzazioni della società civile e agli enti locali per dar vita ad uno schieramento pronto a mobilitarsi per un’ICE, con la finalità di realizzare un piano europeo a sostegno della crescita, dell’occupazione e della difesa dei diritti sociali dei cittadini europei, finanziato da un aumento significativo del bilancio europeo.
Solo un forte movimento dal basso potrà stimolare la ripresa della costruzione dell’unità europea e sconfiggere le tendenze populistiche, xenofobe e antieuropee.

Movimento Federalista Europeo – Gioventù federalista europea
Roma 7 Maggio 2011

www.mfe.itwww.gfeaction.eu

 mfe@mfe.it – info@gfeaction.eu

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Relazione sul confronto di Pescara tra il MFE e il mondo della Politica

di Paolo Acunzo

Il 29 e 30 gennaio 2011 si è tenuto presso il Grand Hotel Adriatico di Montesilvano a Pescara il “Confronto MFE – Mondo della politica: Quali iniziative comuni per la Federazione europea?” promosso dai Centri regionali del MFE di Abruzzo, Campania, Emilia-Romagna, Lazio e Puglia. I lavori sono stati aperti dal Presidente MFE – Abruzzo Damiana GUARASCIO e dalla introduzione di Paolo ACUNZO, Vice Segretario nazionale MFE, che hanno esposto lo spirito di apertura all’esterno e l’innovativa formula che anima il confronto. In particolare ci si è soffermati sul fatto che per la prima volta in vista del Congresso nazionale MFE alcuni militanti hanno tentato di coinvolgere attivamente nella definizione della linea di azione dei federalisti quella parte della società civile e del mondo politico che negli ultimi anni si è rivelata alleata strategica nella battaglia per la Federazione europea. Allo stesso tempo si è scelto una format specifico per il buon svolgimento del confronto. A ciascun relatore, infatti, sono stati concessi dieci minuti per presentare la propria proposta, dando poi la parola a tutti coloro che volessero intervenire sull’iniziativa concreta prospettata. In questo modo si è garantito un fitto scambio di opinioni e consentito di avanzare con lo stesso omogeneo trattamento idee e proposte di azioni comuni ai quasi quaranta partecipanti provenienti da tutta Italia, superando in nome della causa comune quelle possibili diffidenze che spesso separano militanti federalisti, rappresentanti delle forze politiche e della società civile.

 

Nella prima relazione Guido MONTANI, Vice Presidente UEF, ha avanzato la proposta di un Piano E per l’Unione Federale europea, conferendo un respiro europeo all’intero confronto. Nella successiva relazione Sandro GOZI, Responsabile Europa PD, ha lanciato l’idea di un Network italiano del Gruppo Spinelli in modo da riprodurre anche in Italia lo stesso schema di successo proposto dal Gruppo al Parlamento europeo: la creazione, accanto ad un nucleo di parlamentari, di una rete italiana composta da associazioni e singoli cittadini che coinvolga tutti coloro che vogliano attivamente impegnarsi per realizzare gli Stati Uniti d’Europa al fine di far sentire le proprie ragioni anche nell’ambito del dibattito politico nazionale. Tutti gli intervenuti sul tema (Grossi, Gui, Palea, Cagiano, Marsili, Musacchio, Acunzo) hanno accolto favorevolmente la proposta e si è costituito un comitato promotore a cui si può aderire scrivendo a gruppospinelli@hotmail.it. La relazione di Roberto PALEA, MFE – Torino, ha illustrato la nascita e le attività svolte in Piemonte dal Movimento dei Movimenti, proponendo un appello da presentare al Congresso di Gorizia con l’obiettivo di far adottare a livello nazionale questo valido strumento di mobilitazione nell’ambito della Campagna per la Federazione europea. Francesco GUI, MFE – Roma, riprendendo i temi presentati da alcuni federalisti in una lettera inviata a Bersani, ha lanciato una proposta verso i partiti italiani affinché facciano dell’obiettivo di una Italia europea il paradigma della loro azione politica. Gli intervenuti (Acunzo, Gozi, Musacchio, Palea, Orioli, Caloisi, Visone), benché con accenti diversi, si sono ritrovati d’accordo e hanno deciso di approfondire il tema a Gorizia anche attraverso la presentazione di un documento specifico sull’argomento. Grazia BORGNA, MFE – Torino, in dieci minuti ha svolto una puntuale relazione sul modello sociale europeo e le principali forme di protezione del lavoro in Europa che ha trovato largo consenso tra tutti gli intervenuti (Sorti, Minnetti, Musacchio, Di Bella, Gui, Longo). Nella relazione di Piergiorgio GROSSI, Segretario MFE – Genova, si sono toccati diversi aspetti riguardo la proposta del reddito minimo garantito, ipotizzando la possibilità di attivare una iniziativa legislativa dei cittadini europei insieme ad altre organizzazioni che hanno già espresso interesse sul tema. Gli interventi (Barbati, Pietrosanti, Gui, La Rocca, Sorti, Montani, Visone) hanno espresso diverse valutazioni al riguardo. Invece Roberto MUSACCHIO, Responsabile Europa SEL, ha fatto proprio il tema posto da Grossi, coincidente con la sua proposta di creare un Osservatorio europeo, nata nell’ambito del European Social Forum, che abbia come obiettivo quello di costituire delle coalizioni di scopo al fine di creare una massa critica sufficiente per la raccolta di un milione di firme in Europa necessarie per attivare l’iniziativa legislativa dei cittadini europei su proposte specifiche quali ad esempio il reddito minimo garantito, la cittadinanza europea di residenza o l’acqua pubblica. Gli intervenuti (Borgna, Acunzo, Gui) hanno apprezzato la proposta, sottolineandone anche le affinità rispetto a quella presentata da Palea. Lorenzo MARSILI, European Alternatives, ha dato informazioni sulle campagne in corso del TrasnEuropa Network e sul Festival transnazionale ad esso collegato, invitando i federalisti a fare di queste delle campagne congiunte come è gia accaduto anche in occasione della Convenzione dei cittadini europei sui beni comuni svoltasi a Roma. Jacopo BARBATI, Direzione nazionale GFE, ha esposto alcune proposte e iniziative messe in campo a livello europeo dalla JEF suscitando alcuni commenti di Montani. La prima giornata di lavoro si è conclusa con la relazione di Lamberto ZANETTI, Segretario MFE – Emilia Romagna, il quale ha tracciato un approfondito quadro sulla situazione del debito ecologico tra nord e sud del mondo e le sue possibili conseguenze planetarie nel prossimo futuro. Infine la serata si è conclusa con cena, musica e balli che hanno contribuito a creare un clima conviviale e lo scambio di opinioni tra i partecipanti.

 

I lavori della seconda giornata sono stati presieduti da Eliana CAPRETTI, Segretario MFE – Campania, e sono stati aperti dalla relazione di Pierluigi SORTI, Associazione Innovatori europei, che ha approfondito la complessa problematica riguardante la coerenza tra i sistemi contabili nazionali e i principi del bilancio europeo. Paolo ORIOLI, Comitato promotore per le Primarie, ha proposto l’idea di una formula per le primarie in Europa che coinvolga almeno i principali partiti europei nella scelta dei candidati alla Presidenza della Commissione e degli altri candidati alle elezioni europee. Gli interventi sull’argomento (Sorti, Acunzo), pur condividendo lo spirito, ne hanno evidenziato alcune problematicità nella sua pratica attuazione. Virgilio DASTOLI, Presidente MFE – Lazio e del CIME, ha esposto un primo bilancio delle Convenzione dei cittadini europei svolte sino ad ora e proposto alcuni temi su cui ne sono gia state programmate altre nel prossimo futuro. Gli interventi (Palea, Longo, Orioli) hanno sottolineato l’importanza di questo strumento per coinvolgere diversi soggetti nella Campagna per la Federazione europea, in particolare se svolte in sinergia con le altre proposte presentate da Palea, Musacchio e Longo. Maurizio GUBBIOTTI, Coordinatore della Segreteria nazionale di LegAmbiente, ha invitato i federalisti europei ad aderire ad alcune campagne sui cambiamento climatici e di continuare la lotta per lo sviluppo della democrazia sovranazionale che ha visto uniti i federalisti europei e gli ambientalisti negli ultimi anni. Gli interventi (Palea, Minnetti, Lepri, Digiacomo, Zanetti) hanno sottolineato l’importanza di queste iniziative per le sorti dell’intero pianeta. Liliana DIGIACOMO, Segretario MFE – Puglia, ha esposto le ragioni per cui il MFE dovrebbe inserire il riferimento alla terza rivoluzione industriale nei propri documenti e nella sua attuale azione politica. Gli interventi (Palea, Sorti, Zanetti) hanno riconosciuto la delicatezza dottrinale di questo nodo, ma la necessità culturale di evolvere il pensiero e l’azione federalista in questo senso. Michele BALLERIN, Segretario MFE – Cesenatico, ha proposto alcune idee per un piano europeo per lo sviluppo e ipotizzato, riprendendo alcuni spunti di Gozi, Acunzo e Gui, la creazione di un Forum dei Dipartimenti dei vari partiti che si occupano di Europa e relazioni internazionali in cui il MFE potrebbe giocare un importante ruolo politico e culturale. Gli intervenuti (Gui, Caloisi, Zanetti) hanno evidenziato l’esigenza di strutturare relazioni con il mondo dei partiti e delle fondazioni politiche. Nella relazione di Raimondo CAGIANO, Presidente CIFE, è stata analizzata la crisi di popolarità che sta vivendo la formazione europea nell’ambito accademico e l’importanza di rilanciare una formazione culturale federalista soprattutto verso le nuove generazioni, fondamentale per la piena consapevolezza del senso della cittadinanza europea. La questione è stata ripresa da Stefano PIETROSANTI, rappresentante GFE nel Forum Nazionale dei Giovani, il quale ha presentato un progetto per una scuola di politica europea mirato alla formazione e al coinvolgimento sui temi del federalismo europeo delle organizzazioni giovanili dei partiti che fanno parte del Forum. Alcide SCARABINO, Responsabile dell’Ufficio Campagne MFE – Roma, ha presentato alcune proposte a favore di nuovi diritti civili europei che i federalisti potrebbero richiedere in modo da far avvicinare alle scelte quotidiane dei cittadini le grandi visioni sul futuro dell’Europa. Infine Antonio LONGO, Coordinatore nazionale dell’Ufficio Campagne MFE, ha concluso le relazioni presentando un suo documento che sintetizza i principali punti di un programma di governo per l’Europa da porre all’attenzione del Congresso di Gorizia.

 

Nelle conclusioni Paolo ACUNZO ha ringraziato tutti i partecipanti per i preziosi contributi, si è rallegrato per il successo della formula del confronto e delle decisioni prese sulle iniziative comuni da portare avanti. Ha inoltre informato che tutti i documenti presentati e l’intera registrazione degli interventi dei due giorni di confronto saranno disponibili nell’apposita sezione creata per l’iniziativa sul sito www.mferoma.eu Infine, dando seguito allo spirito costruttivo e agli obiettivi comuni che hanno animato il confronto, ha presentato a nome del Comitato promotore il testo del cosi detto “Preambolo di Pescara” (vedi allegato) che sintetizza i temi dibattuti e le proposte maggiormente condivise tra tutti i partecipanti. L’augurio è che questo possa integrare nella forma e nei contenuti la linea di azione che verrà definita al Congresso nazionale MFE. Infatti se è vero come diceva Altiero Spinelli che “L’Europa non cade dal cielo”, altrettanto grave sarebbe perdere una occasione preziosa per rafforzare la causa della Federazione europea, non sapendo cogliere ciò che di nuovo e di positivo si è riuscito con fatica a costruire sotto lo stesso cielo.

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