Coccodrillo

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Presentazione della graphic novel “La nebbia e il granito” edizione 001 (Caci – Gambotto – Surroz) a Bruxelles (mercoledì 9 febbraio 2011, La Piola Libri)

di Manuela La Gamma

Come ho tentato di diventare Altiero Spinelli

Uno Spinelli inedito è quello illustrato nelle vignette de La nebbia e il granito, graphic novel che nasce con l’intento divulgativo e didattico di far conoscere la prima parte della vita di Altiero Spinelli anche ai più giovani.

La bellissima immagine ripresa dal titolo è tratta dagli scritti spinelliani afferenti la sua adesione al comunismo, avvenuta attraverso la costruzione di quella che lui stesso definisce una cattedrale di nebbia e granito, in cui gli strati di granito – le nozioni studiate e assimilate – si alternano agli strati di nebbia, quelli delle verità quasi dogmatiche, dove la convinzione si fonde quasi con la fede.

Il leit-motiv della graphic novel è l’oblio, che pervade i colori del fumetto dall’inizio alla fine, dai ricordi d’infanzia che paiono più sfumati e assumono contorni e tinte di nebbia fino ad arrivare ai ricordi più recenti, prendendo forma nella figura di uno Spinelli maturo che alla fine del romanzo sfoglia un album di fotografie e ricorda.

Nel corso della presentazione, organizzata da l’Union des Fédéralistes Européens in collaborazione con l’Istituto Altiero Spinelli di Torino, sono intervenuti gli autori, Davide Caci e Fulvio Gambotto, e Pier Virgilio Dastoli, ex assistente parlamentare di Altiero Spinelli.

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COMUNICATO STAMPA

Il Movimento federalista europeo saluta con soddisfazione la decisione di un grande quotidiano come il ”Corriere della Sera” di inserire il Manifesto di Ventotene tra i ”Classici del Pensiero libero”.

Era il 1941 quando uno sparuto gruppo di confinati antifascisti decise di scrivere il documento Per un’Europa libera e unita. Progetto d’un manifesto. Quel documento e’ diventato il testo forse piu’ simbolico, profetico e innovativo della Resistenza italiana ed europea. Oggi lo conosciamo come Manifesto di Ventotene.

I due autori , Ernesto Rossi e Altiero Spinelli, provenivano da storie ed esperienze diverse. Giovane comunista Altiero Spinelli, che nei dieci anni di carcere aveva maturato la decisione di allontanarsi dal partito comunista, dal quale fu espulso nel 1938. Un simbolo per l’antifascismo democratico Ernesto Rossi, figlio spirituale di Gaetano Salvemini, allievo di Luigi Einaudi, fondatore con Riccardo Bauer e Ferruccio Parri della colonna italiana di ”Giustizia e Liberta”’. I due, insieme con Eugenio Colorni che scrisse poi la Prefazione del Manifesto, scelsero la strada difficile dell’anticonformismo intellettuale, cominciando a riflettere sulla situazione internazionale, sulle caratteristiche del totalitarismo, sulla storia europea in un periodo in cui il nazifascismo sembrava stesse vincendo la guerra.

Essi abbandonano il sistema tolemaico degli stati nazionali sovrani. Invece di accettare come normale cio’ che la storia d’Europa offriva quale forma ‘naturale’ di organizzazione delle nazioni europee, scelgono la via copernicana: osservare il sistema dall’esterno, trovarlo limitato, proporre una soluzione diversa. Per i federalisti di Ventotene, lo stato nazionale sovrano e’ giunto a una svolta tragica: ha fallito il suo compito storico di tutelare e proteggere la vita dei suoi cittadini, si e’ trasformato in un moloch avido di conquiste e sterile politicamente e idealmente. L’unico modo per conservare la civilta’ europea, che pure si e’ sviluppata grazie allo stato nazionale, e’ che lo stato ceda una parte della sua sovranita’, quella relativa alla difesa, alle relazioni esterne, alla politica economica e alla moneta, e accetti di diventare parte di una federazione continentale.

Quell’idea, accolta con diffidenza e scetticismo da quasi tutte le forze antifasciste (fecero eccezione il Partito d’Azione e alcuni settori della nascente Democrazia Cristiana) ha continuato per tutti gli anni del secondo dopoguerra ad animare il dibattito culturale e politico, non solo italiano.

E’ grazie ai federalisti se l’Italia ha saputo giocare nel corso degli anni Cinquanta un ruolo di guida e di proposta in seno al gruppo dei Sei Paesi fondatori; e’ ancora grazie a Spinelli ed ai federalisti se il dibattito sulla riforma delle istituzioni comunitarie avviato dal Parlamento europeo nel corso degli anni Ottanta si e’ incentrato su parole d’ordine federaliste e su concetti, come la sussidiarieta’, che assumono un significato nuovo quando interpretati alla luce del federalismo europeo.

Il Manifesto di Ventotene puo’ essere interpretato e inteso come un libro dei sogni, ma certo molte delle sue intuizioni oggi sono diventate un’opzione nello sviluppo dell’Unione europea.
Il Manifesto ha 70 anni, ma non ha perso nulla della sua attualita’ e del suo peso come ideale promemoria per l’Europa del terzo millennio, perche’ – come amava dire Spinelli – ”la forza dell’idea europea sta nella capacita’ di risorgere dalle sue ceneri”.

Lo dimostra anche la recente nascita di un ”Gruppo Spinelli” ad opera di alcuni leader del Parlamento europeo come Daniel Cohn Bendit e Guy Verhofstadt e di altre importanti personalita’ come Ulrich Beck ed Amartya Sen.

A cura dell’Ufficio stampa del Movimento Federalista Europeo

0039.347.0359693

ufficiostampa@mfe.it

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Manifesto

Verrà il momento per nuove azioni, per uomini nuovi: il momento per un’Europa libera e unita”, Altiero Spinelli
Se sapessi qualche cosa che fosse utile alla mia nazione ma che fosse dannosa per l’Europa (…) la considererei un crimine” Montesquieu

 

 

Oggi più che mai le sfide che ci troviamo ad affrontare sono globali: cambiamento climatico, esaurimento delle risorse e distruzione ambientale, regolamentazione economica e finanziaria, minaccia nucleare e sicurezza collettiva, commercio più equo, costruzione e consolidamento della pace …

In questo nuovo mondo, ogni Paese europeo è piccolo. Ma godiamo di un vantaggio: abbiamo costruito insieme un’Unione Europea. Si tratta di una realtà unica nel suo genere, nell’ambito della quale gli Stati-nazione europei, alcuni persino divisi da conflitti protrattisi nel tempo, hanno deciso di essere “uniti nella diversità” e costituire una sorta di Commonwealth, una Comunità nel vero senso del termine.

 

 

 

 

 

Nello sforzo comune di conseguire pace e prosperità, siamo riusciti a lavorare insieme e ad unire le nostre forze, promuovendo così livelli di benessere senza precedenti, democrazia e riconciliazione nel continente. Gli Stati-nazione hanno ceduto poteri sovrani alle istituzioni europee in modo da raggiungere obiettivi comuni ed un’Unione ancora più vicina.

Sfortunatamente, mentre le sfide formidabili generatesi a seguito di una crisi multi sfaccettata richiedono risposte comuni, quantomeno a livello europeo, troppi politici sono caduti preda della tentazione di pensare solo alla salvezza della propria nazione. In un’epoca di interdipendenza e in un mondo globalizzato, rimanere attaccati a concetti quali la sovranità nazionale e l’intergovernamentalismo non significa solo muovere guerra allo spirito europeo; non implica altro che dipendenza pura e semplice dall’impotenza politica.

Oggi le cose si stanno muovendo nella direzione opposta, verso un’Unione più divisa piuttosto che più vicina, verso un’Europa più nazionale piuttosto che post-nazionale. Gettandosi lo spirito comunitario alle spalle, gli Stati membri fanno in modo che gli interessi nazionali sul breve periodo offuschino la visione comune. Essi preferiscono soluzioni intergovernative piuttosto che soluzioni europee, quasi fino al punto di disgregare l’Euro, il simbolo più concreto dell’integrazione europea.

Ci opponiamo a questa corrente retrograda e reazionaria. Tuttavia, l’Europa ci è stata nuovamente sottratta da una coalizione di politici nazionali. Crediamo che in questo momento l’Europa non debba rallentare ulteriormente il processo di integrazione, ma al contrario accelerarlo. La storia dell’Unione Europea ha dimostrato che la soluzione ai problemi che ci troviamo costretti ad affrontare è più Europa, non meno Europa. Solo attraverso soluzioni europee e un rinnovato spirito europeo saremo in grado di fronteggiare le sfide globali.

Il Nazionalismo è un’ideologia che appartiene al passato. Il nostro obiettivo è un’Europa federale e post-nazionale, un’Europa dei cittadini. Questo era il sogno per raggiungere il quale i padri fondatori hanno lottato così duramente. Questo era il progetto di Altiero Spinelli. Questa è l’Europa che cercheremo di costruire. Perché questa è l’Europa del futuro.

(Traduzione da http://www.spinelligroup.eu a cura di Manuela La Gamma)

Per informazioni e adesioni:

www.spinelligroup.eu

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Il 15 settembre 2010, il federalismo si è trovato al centro dell’attenzione del Parlamento Europeo.

Il 15 settembre 2010, il federalismo si è trovato al centro dell’attenzione del Parlamento Europeo.
Grazie all’iniziativa di Guy Verhofstadt (Presidente del Gruppo ALDE), Daniel Cohn-Bendit (Presidente dei Verdi), Isabelle Durant (Vice-presidente del Parlamento Europeo) e Sylvie Goulard (Eurodeputato) sta emergendo una campagna federalista proprio nel cuore pulsante dell’unica istituzione europea eletta direttamente dai cittadini.

Un “manifesto” per un federalismo rinnovato, presente nelle iniziative politiche.

Sono membri del Parlamento Europeo e leader di gruppi politici, hanno sui quarant’anni e vogliono introdurre una ventata di federalismo nelle decisioni politiche dell’Unione. Attraverso un “manifesto” – emulando Altiero Spinelli – fanno appello ai colleghi eurodeputati e a personalità di spicco a livello europeo affinché si uniscano a loro. Si annovera già l’adesione di personalità di spicco provenienti dal panorama politico europeo, quali Joschka Fischer, Elie Barnavi o Mario Monti, che si sono dimostrati d’accordo nell’adozione di un approccio federalista per
rispondere alle numerose e frequenti crisi che intaccano lo spirito europeo.

L’interesse europeo deve prevalere!

Guy Verhofstadt, Presidente del gruppo ALDE nel Parlamento Europeo, ha dichiarato che il gruppo Spinelli deve andare oltre i confini politici o nazionali che l’interesse europeo deve essere l’elemento prevalente nelle decisioni future. Si tratta in primis della creazione di una rete di influenza federalista all’interno del Parlamento Europeo.


Sylvie Goulard ritiene che tale iniziativa permetterà di rispondere all’egoismo dimostrato dagli stati membri. Questo gruppo risponderà ad ogni spinta antieuropeista da parte delle capitali europee adottando un approccio sicuro e conciliatore. L’eurodeputato sottolinea che lo scopo non è stigmatizzare gli Stati membri ma di smorzare i toni dei dibattiti.

E il ruolo dei cittadini europei?

Una critica comune mossa ai paladini delle iniziative promosse in seno all’Unione è che il cittadino europeo è più confuso che mai. Il gruppo Spinelli cercherà di raggiungere la società civile coinvolgendola su tematiche ambiziose ed ardite quali un bilancio UE dotato di risorse proprie, un esercito europeo, una politica culturale e una politica dell’istruzione comuni, e così via. Prendendo spunto da un’usanza britannica, il gruppo Spinelli ha selezionato un “gabinetto ombra” che fornisca opinioni alternative sulle questioni europee; inoltre, il gruppo prenderà una posizione alla vigilia dei vertici dei capi di Stato e di Governo per esercitare pressione su questi ultimi; in parole povere, non c’è posto per i piccoli segreti di cancelleria.Il gruppo fa già appello ai cittadini europei affinché aderiscano all’iniziativa attraverso la creazione di una rete su Internet. Sylvie Goulard si rivolge inoltre al Movimento Europeo e alle sezioni JEF incitandoli a sostenere l’iniziativa e a partecipare allo sforzo comune. Il successo di questo progetto dipenderà dall’appoggio di una società civile europea rinvigorita e proattiva.

(Tratto da http://www.eurobull.it/Il-Gruppo-Altiero-Spinelli)

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Roma, 9 lug. – (Adnkronos) – “Solo agendo come un soggetto politico unitario l’Europa potra’ rispondere alle sfide globali del mondo contemporaneo”. Lo afferma il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un messaggio inviato al Presidente del Movimento Federalista Europeo – Centro regionale Lazio, Pier Virgilio Dastoli, in occasione della celebrazione del trentesimo anniversario della creazione del “Club del Coccodrillo”. Lo riferisce l’Ufficio Stampa del Quirinale, in una nota.

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