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“Cittadinanza europea deve significare, oggi più che mai, cittadinanza democratica”.

Con queste parole del messaggio della senatrice a vita Liliana Segre si è aperta, il 28 ottobre 2022, presso l’Associazione “Per Roma”, in via Nazionale 66, la prima edizione della Giornata della cittadinanza europea, promossa dal MFE Roma e del Lazio e dalla rete accademica “L’Università per l’Europa”, con la partecipazione di docenti e studenti delle scuole: Scuola Secondaria primo grado Sinopoli, Istituto tecnico Galileo Galilei, Liceo Classico Dante Alighieri e Liceo Internazionale del Convitto Nazionale “Vittorio Emanuele II”.
Nel corso dell’incontro, coordinato dal prof. Francesco Gui, Presidente MFE Lazio, e dalla prof. Paola Spinelli, a cui Paolo Acunzo, Vice Presidente MFE Roma, ha portato il messaggio di saluto della sezione, è stata messa in evidenza per la prima volta, grazie alla partecipazione dei docenti universitari Paolo Ponzano e Carlo Curti Gialdino, l’importanza della cittadinanza europea come fattore unificante fra i cittadini dei diversi paesi dell’Unione.
Al tempo stesso, i giornalisti Dino Pesole e Giampiero Gramaglia hanno sottolineato l’insufficienza dell’informazione ufficiale e mediatica in merito ai diritti che essa garantisce ed al suo importante significato identitario in una dimensione nazionale, europea e globale.
Come auspicato nel messaggio della Segre, che ha affermato “il Next Generation Plan dell’Unione non potrà… riorganizzare il futuro dell’Europa se… le ragazze e i ragazzi del nostro continente non saranno protagonisti in termine di partecipazione, condivisione, responsabilizzazione e interlocuzione con le istituzioni nazionali ed europee”, gli studenti partecipanti hanno dato una significativa testimonianza della loro cittadinanza europea attiva all’interno delle loro scuole.
Fra gli altri, è stato esposto il percorso biennale di educazione civica europea realizzato dall’Istituto Sinopoli coniugando la cittadinanza digitale con l’approfondimento di tematiche di attualità dell’Unione. A metà novembre alcuni docenti e studenti del Sinopoli si recheranno a Lille per la conclusione del programma Erasmus Plus, dedicata alla cittadinanza europea. Una cittadinanza che, come ha illustrato una studentessa del Dante, garantisce anche il diritto di asilo a coloro che vengono identificati sotto il nome di nuovi migranti ambientali. Per “Una nuova generazione di cittadinanza”: questo invece è il titolo dell’intervento di Carlo Alberto, studente del Convitto che ha raccontato della sua partecipazione nel giugno scorso agli Stati Generali della Conferenza sul futuro dell’Europa.
A questo proposito l’on. Silvia Costa, commissaria di governo per Santo Stefano e Ventotene, ha inviato al convegno la Risoluzione del Parlamento europeo del 6 aprile 2022 sull’attuazione di misure di educazione civica, promossa da una pluralità di voci istituzionali e della società civile tra cui l’Unione dei federalisti europei.
Le conclusioni sono state affidate alla prof.ssa Giulietta Ottaviano che ha restituito con attenta sintesi il significato e le potenzialità, da diffondere, dell’intera giornata. Un successo!

Sabato 15 e domenica 16 si è svolto a Roma, presso il circolo Arci Centofiori – Arci Solidarietà, un Seminario Interregionale con rappresentanti di diverse sezioni del MFE, dal titolo “Agorà 30 giugno. Il processo d’integrazione europea oggi: una sfida per superare la crisi di civiltà”. L’appuntamento ha visto un programma di dibattito molto articolato in cui si sono discussi temi centrali per l’elaborazione teorica e strategica per il Movimento ed è stato molto interessante confrontarsi con punti di vista di militanti provenienti da varie parti d’Italia. Un ringraziamento particolare a Ugo Ferruta e Giulio Saputo per il coordinamento.

Roma, 14 marzo 2022

Contributo al dibattito del MFE Roma
sull’aggressione dell’Ucraina e le risposte dell’Europa

1. È in atto un’aggressione militare da parte della Russia nei confronti dell’Ucraina, in palese violazione del diritto internazionale, che va condannata senza se e senza ma. Eventuali errori, sottovalutazioni o speculazioni eventualmente compiuti, prima dell’invasione, da altri soggetti, potranno essere oggetto di dibattito e di valutazione una volta che questa sia cessata, ma non possono giustificarla e a nessuno deve essere consentito di farlo.

2. Occorre innanzitutto fermare il massacro ma è fondamentale creare le condizioni per un vero negoziato di pace e gli strumenti perché questa sia solida e stabile, allontanando quanto più possibile la minaccia di nuove aggressioni unilaterali. Lord Lothian scriveva nel 1935:” Il Pacifismo Non Basta.” Il sostegno europeo alla resistenza ucraina e le misure adottate sono legittimi. Senza una deterrenza adeguata, non c’è pace ma solo la legge del più forte. È fondamentale ristabilire il rispetto del diritto internazionale, utilizzando tutte le misure che possano contribuire a ristabilire una situazione di pace duratura nell’area.

3. Va fermamente condannato il regime di Putin, che mira ad una espansione nazionalistica, anche a discapito di quelle forme di contestazione e critica pacifista in corso in tutto il mondo, a partire da parte dello stesso popolo russo.

4. L’Europa ha reagito prontamente, perseguendo questi obiettivi con la massima efficacia possibile nell’attuale assetto. Tuttavia, era largamente impreparata, sia sul piano dell’approvvigionamento energetico che su quello strategico – militare. Sconta oggi la mancanza di una vera politica estera (solo in parte compensata dalla lucidità dimostrata in questo frangente da alcuni leader nazionali ed europei) e gli enormi errori causati dalle scelte compiute in materia di politica energetica, soprattutto da parte di alcuni paesi, aggravate dall’azione di soggetti e gruppi d’interesse.

5. In generale, la globalizzazione economica non governata e le politiche rigoriste a lungo seguite hanno creato settori e aree fortemente a rischio, rendendo i paesi occidentali vulnerabili e ricattabili da interlocutori che violano costantemente i diritti umani e lasciando nelle loro mani asset strategici, soprattutto nei paesi maggiormente colpiti dalla crisi, o nelle aree economicamente più fragili. La drammatica situazione in atto ha messo a nudo tutte le incoerenze dell’approccio seguito, evidenziando la necessità di definire, su nuove basi, le scelte strategiche dell’Unione.

6. Occorre gettare le basi per una pace durevole. L’Unione europea deve farsi promotrice – e in ogni caso sostenere la proposta – di una conferenza sulla pace e la sicurezza in Europa, auspicabilmente sotto l’egida dell’ONU e/o dell’OSCE, che veda partecipare tutti gli attori interessati nell’area e i principali players internazionali.

7. Va dato pieno sostegno alla risoluzione del PE e alla petizione della JEF che chiedono l’immediato riconoscimento dello status di paese candidato; la posizione espressa dal Consiglio europeo informale di Versailles secondo cui l’Ucraina “appartiene alla famiglia europea” e la volontà di “sostenere il suo cammino europeo” lasciano bene aperta la porta ed è auspicabile che al vertice di maggio, con il sostegno dell’opinione pubblica, si arrivi a un salto qualitativo.

8. Qualsiasi assetto o soluzione che comporti la convivenza di diverse nazionalità e culture su uno stesso territorio deve garantire – a livello costituzionale e internazionale – il rispetto dei rispettivi diritti, civili e politici. Si tratta di un principio base del federalismo e, in questo come in altri casi, se ne deve chiedere l’applicazione. La storia ha dimostrato che, in caso contrario, vi è un altro rischio di radicalizzazione del nazionalismo e di infiltrazione da parte di componenti estremiste e violente.

9. Non ci si può esporre oltre al rischio di dover andare necessariamente a rimorchio delle scelte e della politica degli Stati Uniti e della variabilità della politica americana, sia rispetto

alla Russia che rispetto all’Europa, nei cui confronti, dopo la caduta del muro di Berlino, ha avuto a volte un effetto divisivo. L’Unione deve essere capace di definire i propri interessi strategici (il primo dei quali non può che essere la pace e la stabilità del continente e del Mediterraneo) orientando in base ad essi le proprie scelte di fondo e le azioni che ne conseguono per assicurare la pace in diversi scenari. Dovrà anche essere capace di affrontare e superare le diversità tra le politiche estere nazionali, così da porre le basi per una vera politica estera comune.

10. È indifferibile la creazione di una vera difesa europea, con una sua identità ben definita, pur nell’ambito della NATO. L’accordo sull’aumento delle spese militari raggiunto a Versailles è quindi un passo significativo ma non può bastare. Per assicurare un’adeguata capacità di deterrenza, occorrono l’implementazione della forza UE di intervento rapido, di dimensione e capacità ben superiori ai 5.000 uomini previsti prima della crisi, e la rapida approvazione di uno “strategic compass” adeguato alle nuove esigenze.

11. Altrettanto urgente è il raggiungimento dell’autonomia nell’approvvigionamento energetico dell’Europa, anche con l’istituzione di una vera e propria Unione energetica. L’unanime consenso a Versailles su questo obiettivo appare significativo. Tuttavia, anche in questo caso, le decisioni chiave su come perseguire e sostenere questa scelta sono state demandate al vertice di maggio. La proposta di finanziarla attraverso il bilancio europeo e l’emissione di eurobond non fa ancora breccia e la mobilitazione della società civile, insieme al Parlamento europeo, potrebbe avere un ruolo fondamentale per smuovere la Commissione e vincere le resistenze, com’è accaduto per il Next Generation EU.

12. L’invasione dell’Ucraina sta definendo l’identità europea. L’Europa ha dovuto rendersi conto che il proprio modello di sviluppo e di democrazia – al quale il paese invaso ha scelto di aderire – può essere minacciato e che per difenderlo deve essere unita. Tuttavia, le spinte sovraniste non vanno sottovalutate. In alcuni casi, sono proprio quegli Stati membri che con maggior forza hanno sollecitato le sanzioni ad opporsi a ogni riforma che porti a un salto qualitativo, a discostarsi dai principi dello Stato di diritto e attuare politiche aggressive di affermazione dell’identità nazionale. Altri Stati membri rifiutano di condividere i costi della crisi a livello europeo, violando così il principio di solidarietà consacrato dai trattati. È evidente che, così facendo, sia gli uni che gli altri non rispettano i valori fondamentali limitando la capacità di agire dell’UE, salvo poi invocarne il sostegno nei momenti di crisi. “Non basta nemmeno il patriottismo”, chiosava Lord Lothian, e oggi si potrebbe aggiungere: il sovranismo è controproducente. Sono ormai indispensabili riforme istituzionali in senso federale, che non consentano a questi Stati di esercitare veti e ottenere compromessi al ribasso. Per attuarle, occorrono coraggio e leadership.

13. Il vertice di Versailles ha avuto un esito interlocutorio, con delle aperture significative. Anche per questo, è fondamentale che il cantiere delle riforme venga riaperto, convocando una nuova convenzione per la riforma dei trattati (come richiesto dall’UEF e dalla JEF) o dando vita a nuovi strumenti giuridici da “comunitarizzare” successivamente. Bisogna valutare anche l’opportunità di prolungare i lavori della Conferenza sul Futuro dell’Europa, così da far emergere in modo ancor più evidente e diffuso la volontà dei cittadini di allargare lo spazio pubblico europeo. Per consentire l’adeguamento dell’Unione al momento storico e definire la nostra identità sulla base dei valori che oggi stiamo difendendo.

La sezione “Altiero Spinelli” di Roma con la rete accademica “l’Università per l’Europa” ha organizzato un dibattito online sulle vicende relative alla guerra in Ucraina, dal titolo “Quando è un dittatore a decidere…in Europa torna la guerra”, 22 febbraio 2022.

Sono intervenuti ad introduzione del dibattito: Giampiero Gramaglia (giornalista e consigliere scientifico Istituto Affari Internazionali) e Fedele Verzola (dottore di ricerca, Medaglia al merito dell’Unione europea per la sicurezza e la difesa).

L’incontro si è svolto online, tramite la piattaforma Zoom ed è stato diffuso attraverso i canali social del MFE Roma.

 

Come sezione “Altiero Spinelli” di Roma del Movimento Federalista Europeo abbiamo organizzato assieme all’Associazione Per Roma e Passo Civico, nonché alla nostra giovanile GFE Roma, una partecipata assemblea per raccogliere proposte per la Conferenza sul Futuro dell’Europa e rilanciare i temi del Manifesto per Roma Capitale Europea

Abbiamo raccolto in una relazione caricata sulla piattaforma digitale multilingue della Conferenza le proposte presentate in sede assembleare dai 19 rappresentanti delle associazioni intervenute.

Ci impegneremo grazie alla disponibilità e all’impegno di consiglieri di Roma Capitale quali Antonella Melito, Giovanni Zannola Valeria Baglio e di consiglieri municipali quali Monica Didò Olimpia Troili e molti altri, per dare continuità all’attività di sensibilizzazione e di partecipazione attiva della cittadinanza e della società civile romana al dibattito sul futuro dell’Europa, avanzando dal nostro punto di vista le istanze di riforma dell’UE in senso federale, affinché sia più unita, democratica, sovrana e solidale e possa meglio rispondere alle sfide e ai bisogni dei suoi cittadini.

Foto e video dell’iniziativa:

Ieri 29 novembre segretari e presidenti del Movimento Federalista Europeo e GFE – Gioventù Federalista Europea / JEF Italy sono stati invitati in audizione alle Commissioni riunite esteri e politiche Ue di Camera dei deputati e Senato per un’indagine sulla Conferenza sul Futuro dell’Europa.
Hanno parlato di:
👉 Significato politico della #Conferenza
👉 Azioni e #mobilitazioni dei federalisti durante la CoFoE
👉 Proposte politiche di MFE, UEF, JEF e GFE sulla piattaforma www.futureu.europa.eu
👉 Invito ai parlamentari: partecipare alla campagna MFE #100assemblee cittadine e mobilitare le proprie azioni verso un’Europa federale come affermato nel Trattato del Quirinale e il recente programma di governo tedesco.

Video dell’audizione:

Riforma dei Trattati, Convenzione costituente, Stato federale europeo non sono più tabù in Germania. Sono punti contenuti nel programma del nuovo governo tedesco presentato da SPD, Verdi e FPD

L’Unione Europea dei Federalisti European Federalists ha diramato il comunicato stampa “Un grande passo verso l’Europa federale” in cui il Presidente UEF e parlamentare europeo Sandro Gozi esprime il proprio grande apprezzamento per il chiaro impegno dei partner della coalizione per la creazione di una Federazione europea: “sembra che i partner della coalizione abbiano letto il nostro position paper, visto che l’accordo dei partner contiene le posizioni dell’UEF, che si possono trovare riassunte di recente nel nostro appello “La nostra Europa federale, sovrana e democratica”.

#Germania #TheFutureisYours #toFedEu

26.11.2021 | Trattato del Quirinale

Storico accordo di cooperazione tra Italia e Francia

“L’Italia salda un’alleanza politica senza precedenti con un Paese amico, la Francia, con cui ci sono interessi sempre più forti e comuni: due grandi Paesi, due grandi economie decidono di governare e gestire nel dialogo e nella continuità le loro relazioni bilaterali e la loro azione in Europa e nel mondo. È un momento storico.”

A quali risultati concreti possono arrivare Draghi e Macron nei prossimi mesi?
“Spero che Macron e Draghi possano dare una forte spinta all’autonomia strategica europea, industriale e della difesa, e avviare la riforma dell’eurozona e più in generale sfruttare al massimo le proposte di riforma dell’Ue che verranno dalla conferenza sul futuro dell’Europa in corso”.

Così Sandro Gozi, parlamentare europeo e Presidente dell’Unione degli European Federalists, su La Repubblica.

#TrattatodelQuirinale #toFedEU

Congrats Antonio Argenziano (neo Presidente europeo JEF Europe)!!! Orgogliosi del tuo percorso di militanza federalista dalla nostra sezione locale fino alla massima rappresentanza europea della giovanile, passando per il livello nazionale. Sicuramente saprai interpretare al meglio questa nuova ed entusiasmante avventura, contribuendo a far sentire più forte in ambito europeo la voce dei giovani federalisti nelle molte battaglie che nei prossimi due anni dovremo sostenere.
Ci ritroveremo sui diversi livelli, dai territori alle sedi istituzionali, a cogliere l’occasione della Conferenza sul Futuro dell’Europa per favorire un più ampio e partecipato dibattito sulla necessità di riformare in senso federale l’Unione europea, con proposte politiche concrete!
European Federation right now! #jefspirit 💚🇪🇺

La sezione di Roma del MFE ha promosso assieme all’Associazione Per Roma, a Passo Civico Comitato per Roma e alle altre associazioni aderenti al Manifesto per Roma capitale europea, un confronto pubblico con i candidati alle elezioni comunali e municipali di Roma del 3-4 ottobre.
L’incontro ha visto partecipare candidati di tutti i principali schieramenti politici che hanno manifestato la loro adesione alle proposte del Manifesto e l’impegno a lavorare per concretizzarle se eletti.

La registrazione video dell’incontro curata da SharingTV

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