gennaio 2018

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Nel pomeriggio del 20 gennaio, a seguito della Convenzione regionale, ha avuto luogo il Congresso dei Centri Regionali del MFE e della GFE del Lazio presso la sala consiliare della Provincia di Frosinone. Il Congresso è stato presieduto da Federico Castiglioni e Marina Favale. I membri uscenti degli Uffici di Segreteria del MFE (Francesco Gui, Mario Leone) e della GFE (Veronica Conti, Sofia Fiorellini, Alessandro Di Maio) hanno fatto il bilancio dei due anni di mandato. Il dibattito ha visto partecipare numerosi iscritti delle sezioni regionali di MFE e GFE. Si è poi proceduto a votare il Comitato regionale, il Collegio dei Revisori dei conti e i Probiviri. A seguire i neo Comitati regionali hanno proceduto ad eleggere gli Uffici di Segreteria:

per il MFE LAZIO

Presidente: Francesco GUI
Vice Presidenti: Monica DIDO’, Franca GUSMAROLI (con delega al Dibattito) e Alessandra PEDAGNA LECCESE
Segretario: Mario LEONE
Vice Segretari: Walter CORTESELLI e Angela VALENTE
Tesoriere: Vittorio CIDONE
Responsabile Ufficio del Dibattito: Tommaso LA PORTA
Responsabile Dibattito e Comunicazione: Anwar ABDALLAT

Altri membri del Comitato Regionale:

Paolo ACUNZO; Antonio ARGENZIANO; Simone CUOZZO; Paolo CUTOLO; Salvatorepio DE ANGELIS; Giulia DEL VECCHIO; Ugo FERRUTA; Sofia FIORELLINI; Giampiero GRAMAGLIA; Gabriele PANIZZI; Daniela PARISI; Daniele PETRACCA; Lucia SERINO; Olimpia TROILI.
(+ Presidente e Segretaria GFE Lazio membri di diritto)

Componenti del Collegio dei Provibiri:
Federico CASTIGLIONI; Elisabetta LEPRI e Pietro VITELLI

Revisori dei conti:
Angelo ARIEMMA; Gianluigi Maria FIASCHI e Alcide SCARABINO

per la GFE LAZIO

Presidente: Cristina NATILI
Segretaria: Veronica CONTI
Tesoriere: Luigi TACCONI
Responsabile Ufficio del Dibattito: Eleonora VASQUES (con delega alle Sezioni e vicepresidenza)
Responsabile Comunicazione: Leonardo CECCARINI

Componenti del Collegio dei Probiviri:
Antonio ARGENZIANO; Simone CUOZZO; Sofia FIORELLINI

RESOCONTO a cura di Claudia De Martino

Le proposte emerse durante la tavola rotonda sono state molteplici, così come gli spunti di riflessione da proporre ai partiti per l’imminente Convenzione nazionale dei Federalisti europei del prossimo 27 gennaio, ore 10,30-16,30 presso il Centro Congresso Roma Eventi in Via Alibert 5 (vicino Piazza di Spagna, Roma).

Qui di seguito ne riassumiamo alcune sui quali i partecipanti si sono soffermati più specificatamente, anche se con accenti diversi tra i vari relatori, o che hanno ottenuto un consenso trasversale tra gli stessi.

1) chiedere ai partiti di trattare i temi europei con chiarezza, perché sono una priorità nell’agenda politica: soprattutto la questione aperta del rafforzamento del budget europeo e della governance democratica dell’Eurozona;
2) scendere maggiormente in piazza come cittadini con “presidi attivi di cittadinanza” a sostegno dell’Unione Europea, dell’unità politica dell’Europa e dei valori che essa sottintende: ius soli, diritto di cittadinanza,pace, solidarietà;
3) riportare i cittadini al centro del dibattito europeo: proporre e istituire convenzioni di cittadini per la rifondazione dell’Europa, ad iniziare da una profonda riforma dei Trattati oggi vigenti. Sostegno all’iniziativa messa in campo dal Presidente francese Macron a favore di una grande mobilitazione europea per la Costituente;
4) contrastare la preponderanza dell’asse franco-tedesco con maggiore protagonismo e partecipazione di tutti gli Stati e di tutti i cittadini a livello europeo;
5) contrastare l’identificazione negativa dell’Europa come insieme di Stati e di governi che precarizzano i giovani e spostano le frontiere nel cuore dell’Africa nera, impedendo ai molti che vorrebbero raggiungerla per scampare a sopraffazione e morte di raggiungerla;
6) proporre un’ampia e partecipata petizione europea a sostegno del rilancio del pilastro sociale dell’Europa;
7) inserire l’Europa e lo studio del suo processo di integrazione e delle sue istituzioni nei programmi scolastici di ogni ordine e grado, dalle elementari all’Università;
8) evitare che l’Europa diventi la somma delle crisi dei sistemi politici nazionali e che la sua agenda politica non sia all’altezza delle sfide che ha di fronte: rinegoziare il debito intra-Ue, che va affrontato come un debito interno e non più estero (tra Stati) in una prospettiva inter-governalmentale; affrontare il tema della ripartizione delle quote dei migranti tra Paesi UE e l’apertura regolamentata delle frontiere; promuovere un’economia equa e sostenibile che includa l’introduzione di un reddito europeo di cittadinanza, equilibrando lo scarto attuale tra le diverse protezioni sociali dei Paesi membri; promuovere una vera cittadinanza europea come sfrutto di questi sforzi;
9) Lanciare una grande campagna paneuropea per il contrasto alla povertà, includendo i Paesi dell’Est Europa,con i quali al momento è molto difficile ottenere un coordinamento, soprattutto rispetto a questioni come reddito di cittadinanza, sostegno al reddito, reddito minimo, che pure sono di estrema urgenza. Proporre un reddito minimo di cittadinanza finanziato dai dividendi sul capitale o un reddito minimo condizionato a certe soglie di reddito, in un’ottica di sostenibilità;
10) Contrasto alla corruzione efficace senza promuovere la proliferazione di nuove norme, ma, al contrario, istituendo controlli seri e diffondendo buone prassi;
11) Includere nel concetto di cittadinanza nazionale l’importanza della diversità, così come sancisce il sistema educativo pubblico italiano fondato sullo studio del greco come simbolo di un’eredità linguistica classica che guarda oltre lo Stato nazione;
12) Sostenere la credibilità che il governo italiano e l’Italia come sistema-Paese hanno riacquistato grazie agli sforzi compiuti negli ultimi anni e alle difficili riforme intraprese finora;
13) Lanciare una grande agenda strategica europea, il più possibile condivisa, che includa la riforma del partenariato transatlantico, azioni di peace-keeping nel Mediterraneo, il governo delle migrazioni ed un nuovo rapporto tra Unione Europea ed Africa;
14) Proporre l’Europa alle prossime elezioni non più come un tema di politica estera, ma di politica interna. L’Europa è il discrimine tra le forze sovraniste e quelle sinceramente transnazionali e internazionaliste. Occorre superare le categorie novecentesche di sinistra e destra per comprendere che il verro dibattito politico si è spostato tra chi vuole abbracciare il futuro e creare un’Unione politica sul continente europeo e chi guarda al passato e vuole alzare le barriere nazionali facendo forza sui populismi;
15) Evitare nocive strumentalizzazioni del debito pubblico per limitare le pratiche democratiche di cittadinanza attiva nei singoli Stati dell’UE: contro l’austerità imposta dall’alto, per un maggiore sostegno all’occupazione invece che ossessivo controllo dell’inflazione da parte della BCE;
16) Varo di un sistema universitario paneuropeo, di tipo e su scala federale: l’Università per definizione non ha confini e non può essere costretta ad angusti limiti nazionali. L’Unione Europea per crescere ha bisogno di puntare sulla formazione di una classe dirigente propriamente europea e all’altezza di quella statunitense: un grande sistema di Grandes Ecoles o di ENA trasposto su scala europea;
17) Nomine di rappresentanti politici propriamente transnazionali, promozione di un sistema europeo di tassazione omogeneo in tutti i 27 Paesi, varo di un nuovo programma di Erasmus PRO per l’apprendistato e l’avvio al lavoro all’estero, contrasto europeo alla precarietà sul lavoro;
18) Riforma semi-presidenzialista in Italia per un governo più forte capace di sostenere un confronto paritario in Europa. Le politiche pubbliche europee sono già fortemente progressiste, basti considerare il grande tema della protezione dei consumatori, ma occorre contrastare la fuga dai parametri europei come se essi fossero astratti o troppo ambiziosi, poiché essi sono un punto di riferimento imprescindibile per tutti gli Stati nazionali;
19) Aprire i seggi lasciati vacanti dalla Gran Bretagna e dalla Brexit alla rappresentanza dei cittadini europei per favorire la riforma dell’UE.

 
 
INVITO a DIBATTITO: Proposte dall’Italia europea. Il ruolo della società civile
 
Roma
9 gennaio 2017, ore 18
Casa Internazionale delle Donne 
Via della Lungara 19, Trastevere
 

 

CARE TUTTE E CARI TUTTI,
siamo Claudia De Martino e Cristina Natili, del Movimento Federalista Europeo (MFE) e della Gioventù Federalista Europea (GFE), un movimento politico apartitico che da settant’anni è impegnato nella costruzione di un’unione federale europea.

In questa delicata fase storica in cui si assiste a un pericoloso ritorno ai nazionalismi e ad una netta chiusura nei confronti dei flussi migratori, è opportuno più che mai costruire dal basso una proposta di rilancio del processo di unificazione politica dell’Europa confrontandosi con la visione esposta dal Presidente francese Macron nel suo discorso alla Sorbona dello scorso 26 settembre.

Noi siamo infatti convinti che l’Europa possa ripartire solo dalle persone, dalla società civile, anche attraverso il ruolo fondamentale svolto dalle associazioni, di veicolo e cardine tra i bisogni dei cittadini e i vincoli delle istituzioni. L’Unione Europea infatti -priva di una vera e propria costituzione democratica-, è sentita distante dai cittadini ed è facile bersaglio delle retoriche nazionaliste di cui si fanno forti gli euroscettici.

In questo senso, noi crediamo che le associazioni e i movimenti sul territorio debbano fare propria la dimensione europea delle loro battaglie, impegnandosi con proposte concrete, per una riforma dell’attuale Unione Europea in senso federale che, invece di smantellare l’accidentato percorso intrapreso finora, riesca a rilanciarlo in senso democratico, più attento alle politiche sociali e alla difesa dei diritti umani, ovvero più sensibile alle richieste che una parte aperta e attiva della cittadinanza europea continua a rivolgere alle classi dirigenti nazionali senza ottenere risposta.

In vista dell’evento nazionale che il MFE e la GFE hanno organizzato a Roma per il prossimo 27 gennaio, la convenzione europea, vorremmo invitare i rappresentanti delle vostre associazioni a un dibattito informale con noi federalisti europei il prossimo 9 gennaio a Roma, per scambiarci idee e prospettive sulle riforme che vorremmo vedere attuare in Europa e per integrare insieme le proposte da presentare a tutte le forze politiche in vista delle prossime elezioni nazionali.

Perché l’Europa sia davvero un processo politico e sociale condiviso, occorre l’impegno di tutti.

Sperando in un vostro interesse attivo, vi invitiamo, pertanto, ad un confronto diretto e paritario: siamo infatti tutti accomunati dal desiderio di trasformare l’attuale Unione Europea in uno spazio di giustizia e democrazia più forte di quello in cui abbiamo vissuto in questi settant’anni. Solo con proposte condivise potremo rilanciare l’ideale europeista nella prossima campagna elettorale e contrastare il rigurgito di quelle spinte nazionaliste ed euroscettiche oggi sempre più presenti in Europa.

Vi aspettiamo il 9 gennaio prossimo a Roma alla Casa Internazionale delle Donne a via della Lungara 19 alle ore 18.
Vi preghiamo di darci un gentile riscontro in merito alla vostra partecipazione e di nominare un rappresentante della vostra associazione che possa effettuare un intervento all’interno dell’incontro in modo da inserirlo nel programma.
Cordialmente,
Claudia De Martino e Cristina Natili