MFE – MONDO DELLA POLITICA

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Come sezione “Altiero Spinelli” di Roma del Movimento Federalista Europeo abbiamo organizzato assieme all’Associazione Per Roma e Passo Civico, nonché alla nostra giovanile GFE Roma, una partecipata assemblea per raccogliere proposte per la Conferenza sul Futuro dell’Europa e rilanciare i temi del Manifesto per Roma Capitale Europea

Abbiamo raccolto in una relazione caricata sulla piattaforma digitale multilingue della Conferenza le proposte presentate in sede assembleare dai 19 rappresentanti delle associazioni intervenute.

Ci impegneremo grazie alla disponibilità e all’impegno di consiglieri di Roma Capitale quali Antonella Melito, Giovanni Zannola Valeria Baglio e di consiglieri municipali quali Monica Didò Olimpia Troili e molti altri, per dare continuità all’attività di sensibilizzazione e di partecipazione attiva della cittadinanza e della società civile romana al dibattito sul futuro dell’Europa, avanzando dal nostro punto di vista le istanze di riforma dell’UE in senso federale, affinché sia più unita, democratica, sovrana e solidale e possa meglio rispondere alle sfide e ai bisogni dei suoi cittadini.

Foto e video dell’iniziativa:

Nella giornata di giovedì una delegazione di federalisti europei della sezione ha partecipato all’ultimo saluto dato a #DavidSassoli, Presidente del Parlamento europeo, prematuramente scomparso.
In rappresentanza delle nostre organizzazioni nazionali ed europee (Movimento Federalista Europeo (MFE) GFE – Gioventù Federalista Europea / JEF Italy European Federalists Young European Federalists [JEF]), autrici dell’invio di una corona funebre per manifestare cordoglio e vicinanza alla famiglia e agli amici, abbiamo partecipato alla camera ardente allestita in Campidoglio dal Comune di Roma Capitale. Alcuni di noi hanno potuto partecipare ai funerali di venerdì in Santa Maria degli Angeli.
La perdita di Sassoli, per alcuni anni iscritto alla sezione, rappresenta la perdita di un riferimento politico per tutti coloro che credono nel valore del progetto di unità europea. Confidiamo che le sue parole e le sue prese di posizioni, da molti richiamate in queste ore, spesso molto nette e precise anche nell’individuare i limiti dell’attuale costruzione europea, rimangano ben presenti nella considerazione dei rappresentanti politici nazionali ed europei al momento di decidere del futuro dell’Europa. Sarebbe forse il più bell’omaggio da riservare alla sua memoria e al suo impegno europeo.

Ieri 29 novembre segretari e presidenti del Movimento Federalista Europeo e GFE – Gioventù Federalista Europea / JEF Italy sono stati invitati in audizione alle Commissioni riunite esteri e politiche Ue di Camera dei deputati e Senato per un’indagine sulla Conferenza sul Futuro dell’Europa.
Hanno parlato di:
👉 Significato politico della #Conferenza
👉 Azioni e #mobilitazioni dei federalisti durante la CoFoE
👉 Proposte politiche di MFE, UEF, JEF e GFE sulla piattaforma www.futureu.europa.eu
👉 Invito ai parlamentari: partecipare alla campagna MFE #100assemblee cittadine e mobilitare le proprie azioni verso un’Europa federale come affermato nel Trattato del Quirinale e il recente programma di governo tedesco.

Video dell’audizione:

Riforma dei Trattati, Convenzione costituente, Stato federale europeo non sono più tabù in Germania. Sono punti contenuti nel programma del nuovo governo tedesco presentato da SPD, Verdi e FPD

L’Unione Europea dei Federalisti European Federalists ha diramato il comunicato stampa “Un grande passo verso l’Europa federale” in cui il Presidente UEF e parlamentare europeo Sandro Gozi esprime il proprio grande apprezzamento per il chiaro impegno dei partner della coalizione per la creazione di una Federazione europea: “sembra che i partner della coalizione abbiano letto il nostro position paper, visto che l’accordo dei partner contiene le posizioni dell’UEF, che si possono trovare riassunte di recente nel nostro appello “La nostra Europa federale, sovrana e democratica”.

#Germania #TheFutureisYours #toFedEu

26.11.2021 | Trattato del Quirinale

Storico accordo di cooperazione tra Italia e Francia

“L’Italia salda un’alleanza politica senza precedenti con un Paese amico, la Francia, con cui ci sono interessi sempre più forti e comuni: due grandi Paesi, due grandi economie decidono di governare e gestire nel dialogo e nella continuità le loro relazioni bilaterali e la loro azione in Europa e nel mondo. È un momento storico.”

A quali risultati concreti possono arrivare Draghi e Macron nei prossimi mesi?
“Spero che Macron e Draghi possano dare una forte spinta all’autonomia strategica europea, industriale e della difesa, e avviare la riforma dell’eurozona e più in generale sfruttare al massimo le proposte di riforma dell’Ue che verranno dalla conferenza sul futuro dell’Europa in corso”.

Così Sandro Gozi, parlamentare europeo e Presidente dell’Unione degli European Federalists, su La Repubblica.

#TrattatodelQuirinale #toFedEU

La sezione “Altiero Spinelli” di Roma partecipa alla manifestazione “Mai più fascismi” indetta dai sindacati CGIL, CISL e UIL, aperta a cittadini, associazioni, partiti, espressioni della società civile che si riconoscano nei valori della democrazia e dell’antifascismo. La manifestazione rappresenta una risposta civica e politica all’assalto fascista alla sede nazionale della CGIL, compiuto dal partito neo-fascista Forza Nuova il 9 ottobre scorso a margine della manifestazione no-vax di piazza del Popolo.

La segreteria nazionale del Movimento Federalista Europeo ha fatto pervenire la sua solidarietà alla CGIL ed ha annunciato l’adesione del Movimento alla manifestazione
https://www.mfe.it/port/index.php/prima-pagina/notizie/4847-l-mfe-esprime-la-propria-solidarieta-alla-cgil

Nell’anniversario degli 80 anni del Manifesto di Ventotene, si ricorda la figura di Eugenio Colorni in una giornata commemorativa che ha visto svolgersi una cerimonia presso la targa a lui dedicata in via Livorno, 20 a Roma (nel luogo in cui fu ferito a morte) e il siccessivo svolgimento di un seminario di approfondimento sul pensiero e l’azione di uno dei padri del federalismo europeo.

Alcune foto dalla cerimonia del mattino:

 

La registrazione video del webinar “Eugenio Colorni: intellettuale e militante della democrazia”

9 MAGGIO FESTA DELL’EUROPA
AL VIA LA CONFERENZA SUL FUTURO DELL’EUROPA
L’UEF insieme al Gruppo Spinelli lancia l’Appello europeo
La nostra Europa federale, sovrana e democratica

Il 9 maggio, giorno della Festa dell’Europa in cui celebriamo la scelta storica compiuta dagli europei nel 1950 e in cui salutiamo con speranza l’avvio della Conferenza sul futuro dell’Europa, l’Unione dei federalisti europei (UEF) lancia l’Appello La nostra Europa federale, sovrana e democratica (www.lanostraeuropafederale.it), sottolineando l’importanza di questo momento storico e delle sfide politiche che l’Unione europea deve affrontare.

“Per le forze che credono in un’Europa federale, sovrana e democratica, questo è il momento dell’impegno e della mobilitazione”, sottolinea Sandro Gozi, Presidente dell’UEF e parlamentare europeo. “La Conferenza è un’opportunità irripetibile per discutere insieme, cittadini e rappresentanti politici, come costruire la nostra Europa, che deve diventare federale, sovrana e democratica. Non dobbiamo sprecarla, serve il massimo coinvolgimento di tutti.”.L’Appello, promosso da Sandro Gozi per l’Unione dei federalisti europei, Brando Benifei per il Gruppo Spinelli del Parlamento europeo, Eva Maydell, in qualità di Presidente del Movimento europeo internazionale, e da membri del Board del Gruppo Spinelli di tutte le famiglie politiche pro-europee, tra cui Guy Verhofstadt, Co-chair per il Parlamento europeo del Board della Conferenza, e due Vicepresidenti del Parlamento europeo, Dimitrios Papadimoulis Fabio Massimo Castaldo, è stato sottoscritto da alcune centinaia di personalità europee, del mondo della politica, dell’accademia, della cultura, del lavoro e dell’impresa, della società civile. Amplissima l’adesione tra i parlamentari europei e nazionali di diversi paesi, tra cui moltissimi italiani di tutte le forze politiche, e da intellettuali di tutta Europa; tra tutti vogliamo ricordare Mario Vargas LlosaJavier Cercas e Daniel Cohn Bendit. In Italia ricordiamo tra i tanti: Mario MontiEnrico LettaMatteo RenziGiuseppe Conte; tra i numerosi parlamentari anche le due vicepresidenti del Senato Anna Rossomando (PD) e Paola Taverna (M5S); Stefano Bonaccini, Presidente della Regione Emilia-Romagna e Presidente del CCRE (Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa) e Presidente italiano della sezione nazionale (AICCRE); Antonio Decaro, Sindaco di Bari e Presidente ANCI; Michele De Pascale, Sindaco di Ravenna e Presidente UPI (Unione Province Italiane); Giorgio Gori, Sindaco di Bergamo, Giuseppe Cassì, Sindaco di Ragusa. Tra gli studiosi Gianfranco Pasquino e Nathalie Tocci (Direttore IAI); e poi i tre Segretari generali di CGIL, CISL, UIL (Maurizio LandiniLuigi Sbarra, Pierpaolo Bombardieri), e il Segretario generale della Confederazione europea dei sindacati (CES), Luca  Visentini.

A seguire il testo dell’Appello con i primi firmatari. La lista completa verrà resa ufficialmente pubblica il 9 maggio sul sito dell’Unione dei Federalisti europei (www.federalists.eu). La raccolta delle adesioni prosegue on line (www.lanostraeuropafederale.it)

 

Pavia, 7 maggio 2021

 

Il quotidiano nazionale La Stampa ha ripreso l’Appello sul suo sito
https://www.lastampa.it/esteri/2021/05/07/news/conferenza-sul-futuro-dell-europa-l-appello-la-nostra-europa-federale-sovrana-e-democratica-1.40243332

Nel dibattito al Senato che ha seguito le comunicazioni del Presidente Draghi in vista del Consiglio Europeo del 25/26 marzo, il senatore Tommaso Nannicini, membro dell’Intergruppo federalista al Senato della Repubblica e iscritto MFE Roma, ha chiesto che l’Italia evidenzi ai partner europei la necessità di procedere verso un’Unione più integrata fino alla costruzione di una sovranità europea:

Grazie Presidente,

Onorevoli colleghe, onorevoli colleghi,

Signor Presidente del Consiglio, membri del governo,

il prossimo Consiglio Europeo riveste un’importanza fondamentale per le cittadine e i cittadini europei stremati e angosciati dalla pandemia e dagli effetti economici e sociali che produce.

L’Unione Europea, rispetto alla crisi finanziaria del 2008 e alla successiva crisi del debito sovrano, quando sbagliammo tempi e modi di risposta a quella duplice crisi, ha dimostrato di esserci, mettendo in campo una risposta forte e coordinata. Ma non possiamo distrarci. Non possono esserci ritardi nell’attuazione di quella risposta.

Vaccini sicuri, efficaci e rapidamente accessibili sono la migliore risposta non solo all’emergenza sanitaria, ma alla recessione e alla crisi occupazionale. È importante che dal prossimo Consiglio escano scelte che rassicurino le cittadine e i cittadini europei del fatto che, grazie al coordinamento europeo, tutti gli stati membri potranno procedere speditamente con i piani vaccinali.

Ma uscire dalla crisi con un’Europa più forte e più giusta — e di conseguenza con un’Italia più forte e più giusta — non dipende solo dai vaccini. Dovremo realizzare, impostandolo già oggi, un salto di qualità nella costruzione europea.

Presidente Draghi, nel suo discorso di insediamento, lei ha detto che “sostenere questo governo significa condividere la prospettiva di un’Unione Europea sempre più integrata che approderà a un bilancio comune capace di sostenere i Paesi nei periodi di recessione”. Parole chiare. Nessuno meglio di lei può sapere i limiti di lasciare da sola la politica monetaria nelle risposte alle crisi. Non si tratta di “cedere sovranità”, come troppe volte abbiamo detto nella nostra retorica, ma di costruire una “nuova sovranità” laddove una sovranità non c’è, laddove gli stati europei da soli non sono in grado di rispondere alle sfide globali che abbiamo di fronte.

È chiaro che tutte le decisioni richieste da un passaggio storico di questo tipo non saranno discusse nel prossimo Consiglio. Ma è importante che fin da ora il governo italiano faccia capire tre cose.

La prima. Che Next Generation EU non è solo la giusta risposta all’emergenza pandemica, ma l’embrione di una possibile futura Unione fiscale, di strumenti di debito e tassazione comuni che permettano di arrivare a un bilancio europeo più forte e a una vera politica fiscale europea che complementi quella monetaria.

La seconda. Che serve una revisione sostanziale del Patto di stabilità e crescita, prima della sua reintroduzione nel 2023, che tenga conto delle conseguenze della pandemia e affianchi alle regole di bilancio criteri di sostenibilità ambientale e sociale, per favorire una crescita sostenuta, sostenibile e inclusiva.

La terza. Che la transizione digitale ed ecologica delle nostre economie non sarà sostenibile se non si ripenseranno gli strumenti di tassazione delle multinazionali, non solo digitali, facendo fare un passo in avanti decisivo allo schema Beps dell’Ocse contro l’elusione fiscale internazionale. E chiedendo scelte coerenti ai nostri partner. È un segnale bellissimo che Biden partecipi a una parte del prossimo Consiglio, rilanciando una nuova stagione di multilateralismo, già inaugurata con il reingresso degli Stati Uniti negli accordi sul clima.

Ma non basta. L’Unione Europea deve chiedere agli Stati Uniti di aderire immediatamente ai Common Reporting Standard, all’accordo multilaterale per lo scambio di informazioni. Senza scambio reciproco e automatico di informazioni non può esserci un sistema equo di tassazione. Il multilateralismo ha bisogno di scelte concrete, non solo di momenti simbolici.

È il momento di costruire un’Europa che non sia solo un mercato unico e una moneta unica, ma una comunità di destino cementata da nuove forme di sovranità. Abbiamo istituzioni europee, un mercato europeo e una moneta europea. Abbiamo bisogno di una politica di bilancio europea, di una cittadinanza europea radicata in alcuni diritti sociali comuni e di uno spazio politico europeo. Di partiti e sindacati europei. Di una discussione politica che prenda le scelte che ci attendono con testa e cuore sinceramente europei.

Lei è la leadership ideale perché l’Italia e l’Europa raccolgano questa sfida. Sfida che non si può vincere in un giorno. Ma che non può essere rinviata. Chiarendo che l’Italia c’è ed è pronta ad andare avanti con chi ci sta. Dopo il “whatever it takes” abbiamo bisogno di un “whoever it takes”: far capire da subito che esiste un nucleo forte di paesi pronti a fare un salto di qualità nella costruzione europea, senza restare prigionieri di bilanciamenti infiniti e soprattutto di veti incrociati.

È il momento di costruire reti, non di porre veti. Buon lavoro.

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